Era trascorso più di
un anno dall'accensione del 1° forno giù alla SIV, quando,
il 5 Dicembre del 1966, arrivò a San Salvo, per la
cerimonia di inaugurazione, il Presidente del Consiglio,
On. Aldo Moro.
Il paese si svegliò ancora incredulo, in un'atmosfera di
festa e di forte emozione, per certi versi simile a quella
che i sansalvesi provarono all'incirca 18 anni dopo,
quando il 19 Marzo del 1983, posò il suo piede, sul nostro
territorio, scendendo dall'elicottero, Sua Santità Papa
Giovanni Paolo II.
Era appena un decennio che la Democrazia Cristiana aveva
strappato la guida del Comune ad un'amministrazione
social-comunista, rimasta alla guida del paese dal '46 al
'56, ed in quegli anni, in crescendo, erano venuti a farci
visita i ministri democristiani Vittorino Colombo e Giulio
Pastore, oltre agli immancabili onorevoli Sen. Giuseppe
Spataro, Remo Gaspari e Carlo Bottari, che sovente
venivano ad inaugurare le prime opere pubbliche, come la
Scuola Elementare di Via de Vito, l'Asilo Comunale di Via
Firenze,
l'ammazzatoie (il mattatoio comunale).
Nessuno però, proprio nessuno, si sarebbe mai sognato che
un Presidente del Consiglio, nella sua veste ufficiale, e
nel caso specifico il grande statista democristiano On.
Aldo Moro, che la gente conosceva per averlo visto sui
giornali o in quei pochi televisori in bianco e nero,
potesse un giorno calcare il suolo di quel nostro paesino,
che ora pareva essere stato baciato dalla fortuna e che
sino a qualche tempo prima era abbandonato dagli uomini e
dalle istituzioni.
Ricordo quella giornata come fosse oggi.
Il programma prevedeva nel pomeriggio la visita del
Presidente Moro negli stabilimenti SIV, dove avrebbe
tagliato il nastro inaugurale, ed al termine, una sua
visita in paese, nel Palazzo Municipale.
Sin dal mattino, numerosi agenti di Pubblica Sicurezza
arrivarono giù alla SIV per presidiare lo stabilimento
industriale, seguiti nel corso della giornata da
giornalisti delle più grandi testate giornalistiche
italiane, operatori RAI e numerose alte cariche civili,
militari e religiose, invitati all'inaugurazione.
Al popolo, ed agli stessi amministratori comunali, era
stato detto di non scendere giù alla SIV, ma di attendere
l'On. Moro in serata, in piazza Municipio.
Io, che all'epoca avevo 13 anni, riuscii ad intravvederlo
qualche minuto prima del suo arrivo alla SIV. Fu una
casualità.
Ero in auto con i miei genitori, quando un poliziotto in
motocicletta, ci fece accostare appena oltrepassato il
passaggio a livello. Subito dopo arrivo' dalla neonata
S.S.16 (litoranea) il corteo presidenziale. L'On Moro, che
era seduto al sedile posteriore lato sinistro dell'auto,
ai nostri applausi, rispose con un sorriso, salutando con
un gesto della mano.
Personalità in arrivo alla
SIV il 5 Dicembre 1966 in attesa dell'arrivo del
Presidente del Consiglio On. Aldo Moro.
Il sindaco pro-tempore
Vitale Artese nei momenti concitati prima dell'arrivo
alla SIV del Presidente del Consiglio On. Aldo Moro.
L'on. Remo Gaspari sulla
sinistra ed al centro il sen.Giuseppe Spataro in
attesa alla SIV dell'arrivo del Presidente del
Consiglio On. Aldo Moro. Sulla destra si riconosce il
sansalvese Angelo De Nicolis, all'epoca consigliere
comunale.
Un momento dell'arrivo
dell'On. Aldo Moro alla SIV.
L'on. Aldo Moro in visita
alla SIV prima del momento inaugurale.
L'on.Aldo Moro in visita
alla SIV prima del momento inaugurale. In primo piano,
tra l'inferriata, l'Avv. Antonio Marcovecchio, primo
presidente del Nucleo Industriale del Vastese.
Benedizione del nastro da
parte dell'arcivescovo di Chieti mons. Giovanni
Battista Bosio.
L'on. Moro taglia il nastro
augurale.
Un attimo dopo il taglio
del nastro da parte dell'On.Aldo Moro.
L'arrivo sul palco,
allestito in un capannone SIV, dell'On. Aldo Moro.
Il Sindaco pro-tempore
Vitale Artese durante uil suo discorso di benvuto ai
presenti.
L'on. Aldo Moro durante il
suo discorso alla SIV.
Autorità civili, politiche
e religiose durante la cerimonia di inaugurazione
della SIV.
Autorità politiche, civili
e religiose durante la cerimonia di inaugurazione
della SIV.
Autorità civili e religiose
durante la cerimonia di inaugurazione della SIV (il
secondo seduto da destra è Don Cirillo Piovesan,
all'epoca unico parroco di San Salvo).
Tralasciando il discorso del Presidente Moro ai libri di
storia (esiste una copia integrale sul web), ebbi,
tuttavia, l'onore di assistere, in serata, al suo discorso
nella sala consiliare, a due passi da lui, dove mio padre,
assessore all'urbanistica, mi portò con sé.
Riporto di seguito un mio racconto di quella serata
memorabile, pubblicato nel volume “San Salvo e le sue
Aziende” di Nicola D’Adamo, giornalista vastese ed ex
ufficio stampa SIV.
Copertina del libro "San
Salvo e le sue aziende" di Nicola D'Adamo
MORO A SAN SALVO
di Fernando Sparvieri
5 Dicembre 1966 - Piazza
papa Giovanni XXIII, ex Piazza Municipio.
La piazza, in sul calar del sole, era già gremita sino
all’inverosimile. Tutta San Salvo era lì, quella sera, in
Piazza Municipio, ad attendere l’arrivo di Aldo Moro, Il
Presidente del Consiglio, che in quelle ore del tardo
pomeriggio già si sapeva essere giù, alla SIV, per
l’inaugurazione.
Artigiani, contadini con il collo arso dal sole, mamme e
nonne, vestite di nero con fazzolettoni in testa, i pochi
negozianti e professionisti del paese, i medici , il
farmacista, i maestri elementari, gli operai, gli studenti
e studentesse, che erano la modernità, tutti, proprio
tutti, quella sera, erano lì, in Piazza Municipio, in
trepidante attesa, per tributare il loro omaggio all’On.
Aldo Moro, al Presidente del Consiglio dei Ministri del
Governo Italiano, la cui venuta rappresentava il suggello
alla speranza di una nuova era di progresso, la conferma
che il piccolo paese rurale, sino a qualche anno prima
dimenticato dal mondo e dagli uomini, era divenuto davvero
importante.
Anche il Municipio, per l’occasione, si era vestito a
festa.
Campeggiava sul suo terrazzo un’enorme luminaria con la
scritta SAN SALVO SALUTA IL PRESIDENTE MORO, e centinaia
di lampadine bianche adornavano la facciata principale ed
il balcone centrale, ove era stata issata l’asta con la
bandiera italiana, a testimoniare la sacralità civile
dell’evento.
Conferivano alla piazza un’atmosfera di grande
celebrazione, un picchetto d’onore militare, schierato
alla sinistra dell’ingresso principale del Municipio e
decine di drappi tricolori, esposti ai davanzali delle
finestre ed alle ringhiere dei balconi.
Tutto era pronto per lo storico evento.
All’improvviso, il vocio della piazza salì di tono. Le
prime auto del corteo annunciarono che l’atteso momento
era arrivato. Uno scrosciante ed interminabile applauso,
tra scoppi di pedardi e mortaretti, accolse l’arrivo di
Aldo Moro in Piazza Municipio, mentre l’auto presidenziale
procedeva lentamente tra ali di folla.
L’On Moro, disceso dall’auto, con il volto sorridente e
con la famosa voglia bianca sulla ciocca dei capelli, che
tutti conoscevano per averla vista sui teleschermi di
quelle poche TV in bianco e nero all’epoca esistenti, dopo
aver passato in rassegna il picchetto d’onore militare, in
un bagno di folla , tra lanci di fiori e confetti,
accompagnato dal Sindaco Vitale Artese, che già aveva
avuto l’onore di riceverlo in qualità di primo cittadino
alla SIV, salì le scale del Municipio, mentre la folla
festante continuava ad acclamare il suo nome.
La cerimonia ufficiale nella sala consiliare sancì il
connubio tra San Salvo, piccolo paese agricolo, e
l’industrializzazione.
Si era fatto ormai buio, ma in quella piazza pareva
splendere il sole. Era come se una luce miracolosa, tutta
d’un tratto, fosse giunta ad illuminare secoli di antico
ed atavico “oscurantismo”.
Fu quella sera che San Salvo capì di poter diventare
grande.
NOTE:
- Al termine della cerimonia ufficiale che si
tenne in Comune, il Cav. Virgilio Cilli, braccio
destro di Artese e tra i principali organizzatori
della cerimonia in Comune, invitò l’On. Aldo Moro
ad affacciarsi al balcone principale del
Municipio, per un saluto alla popolazione che era
in piazza. L’on Moro, che doveva successivamente
recarsi a Vasto, ove era in programma un’altra
cerimonia con comizio al Politeama Ruzzi, dietro
consiglio dei suoi più stretti collaboratori, pare
che stesse per declinare l’invito, data l’ora
tarda. Alle insistenze del Cav. Cilli, alla fine,
accettò affacciandosi al balcone. Un nuovo grande
applauso scrosciante si levò dalla piazza, mentre
fuochi d’artificio, di cui il Cav. Cilli ne era
stato il promotore, illuminarono il cielo di San
Salvo, a conclusione di una giornata memorabile.
- Il mattatoio comunale era stato realizzato dove
oggi insiste il teatro comunale, all'epoca fuori
dal centro abitato.
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