FIORENTINO FABRIZI
MAESTRO E BENEFATTORE
di Evaristo Sparvieri
Banda di San Salvo
Onori e riconoscenza vadano tributati al valente Maestro
Fiorentino.
Se si torna a ritroso di alcuni decenni, si va a scoprire che
a San Salvo, in quei tempi, esisteva un mortificante stato di
“analfabetismo musicale” a parziale nocumento non solo per il
prestigio del nostro paese, ma anche per la dignità della
popolazione stessa.
Quelli che allora conoscevano la “musica”, si potevano contare
sulla punta delle dita , e gli strumenti in uso (specie nelle
botteghe dei barbieri) erano mandolini, chitarre, qualche
mandola e qualche violino.
Negli ambienti contadini prevalevano gli organetti e qualche
fisarmonica, suonati ad “orecchio” e cioè senza la minima
conoscenza di ciò che potevano essere le regole attinenti allo
studio della musica : siano esse di parte teorica, e siano
quelle d’uso e di manipolazione corretta dello strumento
prescelto.
Di strumenti a fiato, non vi era nemmeno l’ombra, ed essi
erano conosciuti solo attraverso la venuta in paese, di
complessi bandistici forestieri, in occasione delle ricorrenti
ed annuali feste patronali.
Il Signor Fiorentino Fabrizi (provetto musicista venuto da
“lontano”) avvertendo tale carenza, volle affrontare il
problema, impegnandosi, appassionatamente nella preparazione
di giovanissimi allievi, impartendo loro lezioni di musica con
relativa applicazione strumentistica.
Ci riuscì alla grande con immensa soddisfazione sua e
dell’intera Cittadinanza sansalvese che, per tale benefica
iniziativa, lo stima , lo apprezza e gli è profondamente grato
e riconoscente.
Ed oggi la Banda Musicale “Città di San Salvo”, per indiscusso
suo merito, costituisce uno dei fiori all’occhiello della
nostra San Salvo, con alta risonanza, non solo in ambito
locale, ma anche in quello relativo ai territori limitrofi ed
oltre.
Molti dei suoi allievi (grazie alle buone basi acquisite)
hanno frequentato e frequentano il Conservatorio con ottimi e
lusinghieri risultati, tanto da essere richiesti da vari e
blasonati complessi musicali per la loro bravura, maestria e
raffinata professionalità.
“Musica cibus animae est” “Accipere Artem Musicae necesse est
“. Così sentenziavano i Latini.
E i Greci, nei loro “Ginnasi” in Atene, davano primaria
importanza allo studio della musica, ritenendola mezzo
indispensabile per affinare il sentimento e rendere, i propri
cittadini integri nella loro formazione sia civile che
religiosa e culturale.
Il Filisofo Schopenhauer, fra le Arti, pone la “ musica “ al
primo posto, ritenenendola l’unica capace di alleviare le
angoscie che affliggono l’Umanità, donandole , lieti momenti
di gioia e di spensieratezza.
Lode, meriti e ringraziamenti vadano, quindi, al Maestro
Fiorentino, per aver sottratto questo nostro paese da quel
deleterio “oscurantismo musicale” che ci ha sempre
ingiustamente attanagliati e resi monchi nella nostra
completezza sia civile che culturale.