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Ogni mondo è paese, ma il mio paese è il mio mondo.
Fernando Sparvieri

Sfogliando pagine ingiallite dal tempo, ho incontrato mio padre.
Fernando Sparvieri

Sopr'a 'na culline tra li fiure
se trove stu paese 'ncantate,
sciabbindette chi ci l'ha piantate
loche chiù belle 'n pute' truvà.
Evaristo Sparvieri


ANGELO STERPETTI

(Infermiere della povera gente)

di Evaristo Sparvieri



Angelo Sterpetti



Negli anni venti e trenta, relativi al secolo scorso, la zona di San Salvo era considerata, di alto livello “malarico” per la presenza, “In loco”, di considerevoli quantità di zanzare anofeli che trovavano il loro favorevole “habitat” nella vicina acquitrinosa contrada Padula e che infestavano l’ambiente, provocando seri danni alla salute dei cittadini con notevole nocumento alla economia locale per riduzione di mano d’opera, sia in campo agricolo che in quello artigianale.

Onde porre rimedio a tale deleterio inconveniente , il Governo Fascista (al potere in quel periodo) istituì in San Salvo Marina, e precisamente in una delle tre palazzine (costruite dall’ Opera Nazionale Combattenti), un appropriato ambulatorio di controllo , affidato all’ Ufficiale Sanitario del luogo , che allora era il Dott. Vitaliano Ciocco, con l’assistenza di un Infermiere Militare che provvedeva alle cure del caso , e principalmente alla consegna gratuita, del “Chinino di Stato” che ,allora, costituiva, l’unico farmaco efficace a combattere quel tale tipo di malattia.

Tale assistenza durò per parecchi anni, e precisamente fino a quando non vi fu la disfatta del secondo conflitto mondiale , che cancellò quasi tutte le istituzioni statali create in precedenza.

Angelo Sterpetti , che era l’Infermiere Assistente,(proveniente da Cisterna in Provincia di Littoria (oggi Latina) pur avendo perduto l’incarico , non andò via, ma rimase sul posto, prestando, volontariamente e, senza alcuna ricompensa, la propria assistenza a favore dell’intera cittadinanza sansalvese, ed in special modo, a beneficio di chi viveva in condizioni di miseria o di povertà.

Ogni mattina, con la sua vecchia ed arrugginita bicicletta, ed in qualsiasi condizione climatica , partiva puntualmente da San Salvo Marina (che allora era formata da pochissime case sparse) e raggiungeva il capoluogo ( percorrendo all’incircacinque chilometri su strada polverosa e brecciata) , onde dar luogo al quotidiano lavoro sanitario a domicilio a favore di chi era malato e ne aveva bisogno.

Era dotato di una bontà infinita e di un indicibile e spiccato senso umanitario. Tutti gli volevano bene e si accontentava di niente o di quel poco che la povera gente gli poteva regalare.

Viveva miseramente, ma ricco di dignità ,di rettitudine, di onestà e di quant’altro vi potesse essere per la completezza sia morale che civile di chi è galantuomo per formazione e per innata squisitezza comportamentale.

Continuò la sua nobile attività fino ad età avanzata e, finché, unitamente alla sorella nubile, con la quale conviveva, non si trasferì in quel di Como per convivere con una nipote abitante in quella Citta’.

La figura di Angelo Sterpetti, , è d’obbligo ricordarla non solo perché possa rimanere fra gli annali della nostra Cittadina, per l’eccezionalità del suo mandato in questo nostro Paese, ma principalmente perché possa costituire un fulgido esempio di di amorevole altruismo e di disinteressato amore per il prossimo, specie per quello povero e sofferente.

Angelo Sterpetti, lo si può considerare un indiscusso benefattore della passata generazione di questo nostro popolo, e pertanto sarebbe opportuno che non venga dimenticato, e si intitoli , a suo nome, la sede del locale policlinico sito in Via Giovanni Pascoli, costituendo ,” in loco”, questa, l’unica istituzione pubblica di carattere socio-sanitario, adatta allo scopo testè menzionato.