ANGELO STERPETTI
(Infermiere della povera gente)
di Evaristo Sparvieri
Angelo Sterpetti
Negli anni venti e trenta, relativi al secolo scorso, la zona di
San Salvo era considerata, di alto livello “malarico” per la
presenza, “In loco”, di considerevoli quantità di zanzare
anofeli che trovavano il loro favorevole “habitat” nella vicina
acquitrinosa contrada Padula e che infestavano l’ambiente,
provocando seri danni alla salute dei cittadini con notevole
nocumento alla economia locale per riduzione di mano d’opera,
sia in campo agricolo che in quello artigianale.
Onde porre rimedio a tale deleterio inconveniente , il Governo
Fascista (al potere in quel periodo) istituì in San Salvo
Marina, e precisamente in una delle tre palazzine (costruite
dall’ Opera Nazionale Combattenti), un appropriato ambulatorio
di controllo , affidato all’ Ufficiale Sanitario del luogo , che
allora era il Dott. Vitaliano Ciocco, con l’assistenza di un
Infermiere Militare che provvedeva alle cure del caso , e
principalmente alla consegna gratuita, del “Chinino di Stato”
che ,allora, costituiva, l’unico farmaco efficace a combattere
quel tale tipo di malattia.
Tale assistenza durò per parecchi anni, e precisamente fino a
quando non vi fu la disfatta del secondo conflitto mondiale ,
che cancellò quasi tutte le istituzioni statali create in
precedenza.
Angelo Sterpetti , che era l’Infermiere Assistente,(proveniente
da Cisterna in Provincia di Littoria (oggi Latina) pur avendo
perduto l’incarico , non andò via, ma rimase sul posto,
prestando, volontariamente e, senza alcuna ricompensa, la
propria assistenza a favore dell’intera cittadinanza sansalvese,
ed in special modo, a beneficio di chi viveva in condizioni di
miseria o di povertà.
Ogni mattina, con la sua vecchia ed arrugginita bicicletta, ed
in qualsiasi condizione climatica , partiva puntualmente da San
Salvo Marina (che allora era formata da pochissime case sparse)
e raggiungeva il capoluogo ( percorrendo all’incircacinque
chilometri su strada polverosa e brecciata) , onde dar luogo al
quotidiano lavoro sanitario a domicilio a favore di chi era
malato e ne aveva bisogno.
Era dotato di una bontà infinita e di un indicibile e spiccato
senso umanitario. Tutti gli volevano bene e si accontentava di
niente o di quel poco che la povera gente gli poteva regalare.
Viveva miseramente, ma ricco di dignità ,di rettitudine, di
onestà e di quant’altro vi potesse essere per la completezza sia
morale che civile di chi è galantuomo per formazione e per
innata squisitezza comportamentale.
Continuò la sua nobile attività fino ad età avanzata e, finché,
unitamente alla sorella nubile, con la quale conviveva, non si
trasferì in quel di Como per convivere con una nipote abitante
in quella Citta’.
La figura di Angelo Sterpetti, , è d’obbligo ricordarla non solo
perché possa rimanere fra gli annali della nostra Cittadina, per
l’eccezionalità del suo mandato in questo nostro Paese, ma
principalmente perché possa costituire un fulgido esempio di di
amorevole altruismo e di disinteressato amore per il prossimo,
specie per quello povero e sofferente.
Angelo Sterpetti, lo si può considerare un indiscusso
benefattore della passata generazione di questo nostro popolo, e
pertanto sarebbe opportuno che non venga dimenticato, e si
intitoli , a suo nome, la sede del locale policlinico sito in
Via Giovanni Pascoli, costituendo ,” in loco”, questa, l’unica
istituzione pubblica di carattere socio-sanitario, adatta allo
scopo testè menzionato.