La Pasquetta
Ripristinata nel linguaggio,
nella forma e nel contenuto, quasi al 100% da Evaristo
Sparvieri, (dietro forte sollecitazione da parte di Nicola
Iannace), dopo che, dagli anni '60, era finito nel mondo
dell'oblio.
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Noi veniamo in questa sera
con la nuova più che vera
domattina è la Pasquetta
che sia Santa è benedetta.
Si riempiono i nostri cuori
di contento e di stupore
vanno gli angioli cantando
e i pastori van festeggiando.
Van dicendo per la via
“oggi è nato il Gran Messia”,
i tre Re dall’oriente
se ne partirono allegramente.
Grande stella rifulgeva:
per la via li dirigeva;
arrivata ad un tal luogo
si fermò la stella un poco.
Si fermò la bella stella
sopra rozza capannella,
dove c’era il Gran Signore
Dio nato redentore.
Ivi giunti i Santi Re,
genuflessi tutti e tre,
al Bambino Redentore
diedero mirra, incenso e oro.
Adorato il Dio Bambino,
si rimesero in camino,
e devoti rimarranno
ed al Tempio se ne vanno.
Or che detto abbiamo il vero
di un grandissimo mistero:
noi di qui non ce ne andremo
se di doni non ne avremo.
Dateci a noi un gallinaccio,
o salsicce o sanguinaccio,
o prosciutto o mortadella,
o buon cacio o scamorzella.
E se ora non potete,
domattina ce li darete,
e intanto vi auguriamo:
“Buona Pasqua e ce ne andiamo”.