www.sansalvoantica.it


Ogni mondo è paese, ma il mio paese è il mio mondo.
Fernando Sparvieri

Sfogliando pagine ingiallite dal tempo, ho incontrato mio padre.
Fernando Sparvieri

Sopr'a 'na culline tra li fiure
se trove stu paese 'ncantate,
sciabbindette chi ci l'ha piantate
loche chiù belle 'n pute' truvà.
Evaristo Sparvieri



LA PRIMA CASA COMUNALE

di Evaristo Sparvieri




Anni' 20- Sposi: Sebastiano Napolitano e Maria Fabrizio, suoceri di Evaristo Sparvieri. In fondo è visibile il Municipio (dove è scritto Mucipio), a destra il vecchio ufficio postale in funzione sino agli anni '60 ed a sinistra la Chiesa di San Giuseppe.


Lo sapevi che, anticamente, allorchè l’agglomerato urbano di San Salvo, venne eretto a Comune , ebbe il suo primo ”Municipio”, con ubicazione a fianco della Chiesa Parrocchiale, intitolata a San Giuseppe, e precisamente ove poi venne costruito il vecchio edificio scolastico, attualmente adibito ad Uffici Comunali, staccati dalla sede principale di Piazza Giovanni XXIII ?

Esso era costituito da un povero e semplice fabbricato, di altezza piuttosto bassa, facente unico corpo con l ’antica “scuola elementare”, andata distrutta , intorno agli inizi degli anni 1900 , in seguito ad incendio , causato da incuria di un insegnate che lasciò, in aula, un braciere, con carboni ardenti, usato quale mezzo di riscaldamento, durante le ore di lezione. (Pare che il nome dell’insegnate sia quello di Don Cesare La Valle).

Il pavimento di tutto lo stabile (municipio e scuola) era costituito da tavole di legno, (sorrette, pur esse, da travi di legno), e se i locali del Municipio vennero risparmiati dalle fiamme, non solo lo si deve al pronto intervento deisoccorritori, ma principalmente, perché fra i locali della scuola e quelli del Municipio, non vi erano porte di intercomunicazione.

Il vecchio Municipio, comprendeva una sola camera, con attiguo angusto corridoio, che fungeva da anticamera, aereata ed illuminata da una piccola finestra che dava sulla piazza antistante il Municipio stesso.

Vi si accedeva per mezzo di una scalinata esterna (con relativo pianerottolo), che, formata da vecchia e grezza costruzione in muratura, mostrava evidenti segni di abbandono e di povertà.

A poca distanza , e quasi di fronte alla scalinata, vi era la “cisterna comunale”atta a raccogliere l’acqua piovana della zona e, specialmente, quella proveniente dal tetto della chiesa: acqua, che poi, veniva adoperata per i vari usi dalle gente del luogo.

Detta cisterna, con molta probabilità, venne realizzata dai Monaci Cistercensi: fondatori di questo nostro nucleo abitato.

Nella parte sottostante tutto lo stabile, vi funzionava la “Taverna Comunale”costituita da un unico ed umido seminterrato, con pavimento di terra battuta, e che serviva a dare asilo ai forestieri di passaggio ed alle cavalcature, di cui essi ne facevano uso per i loro viaggi.

Tutta la costruzione , è stata demolita verso agli inizi degli anni trenta, per dare luogo alla costruzione del nuovo edificio scolastico, ora occupato dagli Uffici Comunali, come già detto in precedenza.
Gli Uffici Comunali, poi, non ebbero più stabile dimora (esercitando le loro funzioni in locali presi in affitto.

Evaristo Sparvieri