SUA SANTITA’ GIOVANNI PAOLO
II A SAN SALVO
MARZO 1983
di Evaristo SPARVIERI
S.S. Giovanni Paolo II
Orgoglio, onore e vanto, costituiscono le prerogative più
appropriate di cui la nostra Cittadina può essere fiera, per
aver avuto il grande privilegio di aver ospitato, il 19 marzo
dell’anno 1983, la serafica e carismatica persona di Sua Santità
Giovanni Paolo II.
Era una bellissima giornata di sole allorchè il Papa, (arrivato
in elicottero ), come un “Angelo bianco” scese dal Cielo.
Atterrò nel piazzale antistante lo stabilimento della “Magneti
Marelli” dove era atteso da una strabiliante folladi fedeli (più
di centomila) giunti da ogni parte dell’Abruzzo e di altre
Regioni limitrofe.
Venne accolto con traboccante giubilo, in uno scenario semplice
e commovente, toccando i cuori di quanti erano accorsi, con
entusiasmo e profonda Fede, alla Sua chiamata che, pur
silenziosa, era pervasa da immenso amore e da santita’ profonda
ed inequivocabile.
La Cerimonia Eucaristica, officiata dallo stesso Pontefice, si
svolse solennemente nel piazzale dello stesso stabilimento su un
sontuoso palco, appositamente allestito per il grandioso ed
eccezionale avvenimento.
Dopo di che il Papa volle intrattenersi a dialogare con gli
operai, pranzando con essi nella loro stessa mensa, ritenendosi
”operaio tra gli operai”: qualifica che Egli stesso ebbe nella
sua Polonia, prima di consacrarsi alla vita sacerdotale.
Il nostro Papa ora è nella “Casa del Signore”. E’ nella Gloria
del Paradiso. La sua umile ma imponente figura resterà
indelebile, ad imperitura memoria dell’intera umanità che egli
ha profondamente amato e abbracciato sempre in un unico amplesso
di pace, di amicizia e di fratellanza, senza distinzione e
predilezione di alcun genere, sia di razza che di altro.
Nel piacevole e commosso ricordo di tale importante ed
indimenticabile avvenimento, si fanno voti perché il tratto di
strada che va dalla “Marelli” all “S.I.V.”possa essere
intitolato a Sua Santità Giovanni Paolo II, perché detta strada
è stata inaugurata e aperta al traffico, proprio col passaggio
su di essa, di Sua Santità, per il trasferimento pastorale da
uno stabilimento all’altro, per mezzo di una “papamobile”
scoperta, per l’occasione accuratamente e degnamente preparata.
Evaristo Sparvieri