L’incontro avviene nel suo
“salottino” che si affaccia su via Roma.
L’ambiente è cordiale e amichevole.
Vito Di Petta ha raggiunto la soglia dei 67 anni, ma ha
ancora tanta voglia di continuare la professione di
barbiere, che egli pratica dal lontano 1955.
E’ un piacere frequentare la “puteche” di mastro Vito.
I clienti (ne sono veramente tanti) oltre che a chiedere a
Vito il taglio di capelli e barba, s’intrattengono più del
dovuto nel suo locale per discorrere, per leggere la
stampa quotidiana o un buon libro. Ogni giorno, mastro
Vito, mette a disposizione della sua clientela, non meno
di tre quotidiani.
Non è mai assente sul tavolino del suo salone, il
periodico “la Voce”, che legge con una predilezione
speciale dall’epoca della sua fondazione.
Vito è amante della cultura e arte sansalvese.
Nella vetrina della sua bottega ha in esposizione testi di
autori locali (una collezione di oltre 50 titoli).
Numerosi sono i passanti che si fermano a guardare
attentamente l’interessante e originale raccolta.
Vito Di Petta è nato a San Salvo. A undici anni lascia da
parte i divertimenti, che l’età meritava, per affrontare
direttamente la vita con i suoi problemi e le sue
esigenze. Inizia a lavorare da apprendista muratore con
Andrea Del Villano.
Dopo sette mesi, depone la cazzuola e va ad apprendere la
non facile arte del barbiere presso mastro Angelo
Trisi,“lu rumàne”(il romano).
Nel 1958 muore prematuramente il padre.
Vito si accorge che deve darsi da fare per aiutare la
famiglia.
E’ avvertito da un suo amico che c’è un posto da
“lavurande” (aiutante) a Vasto, presso la rinomata
barberia del maestro Liberatore De Filippis “lu prusitane”
.
Mastro Liberatore nota subito che quel giovane apprendista
ha, nel suo comportamento e nel suo stile di lavoro,
qualcosa di diverso dagli altri ragazzi.
I primi apprezzamenti provengono da Floriano Cannarsa, un
personaggio vastese di notevole carisma. “ Liberatà, ssu
bbardasce è adatte pi ffà lu vuarivìre”. (Liberatore,
questo ragazzino è adatto a fare il barbiere).
Vito, in poco tempo, acquisisce l’esperienza e la piena
padronanza del proprio mestiere.
In sei anni di apprendistato, si assenta per soli 16
giorni.
Infatti, finisce per accattivarsi la stima di mastro
Liberatore.
A diciassette anni appena compiuti, si sente pronto per
avviare un’autonoma attività di barbiere.
Vito apre la barberia a San Salvo in uno stanzino ricavato
da un piccolo alloggio di via Roma.
Gli è di conforto, l’esperienza maturata alle dipendenze
del suo maestro Liberatore De Filippis.
Ha la possibilità di usufruire degli insegnamenti e delle
valide indicazioni di “Mastre Narducce” rinomato barbiere
vastese e profondo conoscitore delle poesie del grande
artista vastese Luigi Anelli.
Vito acquisisce una buona professionalità nel lavoro,
riuscendo ad instaurare un rapporto di fratellanza e di
amicizia con i suoi clienti.
Non trascura le persone bisognose di aiuto, e ancora oggi
presta la sua opera, in caso di necessità, presso persone
diversamente abili.
“I miei clienti - ha affermato mastro Vito - sentono la
necessità di confidarmi i loro segreti. Cerco di dare un
consiglio positivo a tutti. Una buona parola, detta al
momento giusto, può rivelarsi decisiva per far uscire una
persona da uno stato di scoraggiamento e di sfiducia in se
stessa”.
La sua straordinaria semplicità è l’estrema conseguenza di
una profonda umanità, di un suo accorrere prezioso in
aiuto degli altri. Vito conserva quel senso di modestia
insito in chi crede nei valori della vita.
Si schernisce di fronte a chi lo chiama “parrucchiere”.
“Chiamàtime barbìre” (Chiamatemi barbiere) - risponde
prontamente.
Per lui, il lavoro è un mezzo per arricchire la
personalità.
Vito è stato sempre coerente con i principi dell’onestà,
del rispetto, dell’altruismo, della solidarietà, che
ereditati dai suoi genitori, hanno rappresentato il filo
conduttore della sua vita.
Oggi, mastro Vito Di Petta è un uomo soddisfatto di se
stesso e del suo operato.
Michele Molino