Serie A Mantova 62'-63'
- Pasquale Spinelli il 2° accosciato da sinistra
E’ difficile dimenticare
Pasquale Spinelli, l’atleta che più di tutti, ha
segnato stagioni indimenticabili per il calcio sansalvese.
Nel 1989 un terribile infarto ha bloccato il cuore
dell’uomo più veloce del vento; era così soprannominato
Spinelli dal grande calciatore della nazionale carioca
Angelo Sormani.
Spinelli nasce a Sant’Omero alla Vibrata, paese della
provincia di Teramo.
A cinque anni comincia a tirare i primi calci ad una
palla. Appena più grande, dimostra già di avere le doti
per sfondare nel mondo del calcio. Lo scatto bruciante e
un potentissimo tiro con l’esterno sinistro sono le sue
armi migliori. Carattere schivo e introverso, timido, vero
campione di signorilità e rispetto degli avversari.
Viene acquistato dal Sant’Egidio alla Vibrata. Durante una
partita di allenamento, il presidente dell’Ascoli Piceno
rimane incantato dalle prodezze e soprattutto dalla
velocità travolgente di un ragazzo esilissimo. Quel
giovane calciatore è Pasquale Spinelli. E’ conteso
da grandi Club, ma l’Ascoli, dopo lunghe trattative,
riesce a ingaggiare il “gioiello” della Santegidiese. In
pochi mesi diventa il giocatore più amato dai tifosi
ascolani. Segna goal a grappoli. Il Cremona ( serie B) fa
il diavolo a quattro per averlo e ci riesce. Gioca alcuni
campionati con la Cremonese. L’ingresso nel campionato di
serie A è vicino. Il presidente del Mantova rimane
sconvolto dallo scatto rabbioso e dai proiettili che
Spinelli scaglia in porta. Pasquale firma un prestigioso
contratto. Il sogno della serie A è raggiunto.
Mantova è una città ricca, bella ed elegante. Pasquale
Spinelli si trova a tu per tu con compagni di squadra come
Dino Zoff, Nicolè, lo svedese Iohansson, il tedesco
Schenllinger, il brasiliano Angelo Sormani, Gustavo
Giagnoni. Lotta come un leone per un posto da titolare.
La dea bendata, purtroppo, non lo aiuta.
Una sequela di gravi infortuni, lo costringe a restare
inerte per un intero campionato. Torna in Abruzzo per
indossare la maglia neroverde del Chieti. Presidente della
squadra teatina è il mitico e ricchissimo Guido Angelini.
Spinelli diventa il capitano della squadra. E’ l’idolo di
Chieti. Gioca con Ascatigno e Orazi. Dopo un lungo
colloquio con l’on.le Vitale Artese e il presidente
Angelini, accoglie la proposta di allenare una squadra
sansalvese. Il calcio a San Salvo è quasi inesistente. Il
30 settembre 1967 nasce l’Unione Sportiva Sansalvese.
E’eletto alla presidenza il cav. Virgilio Cilli. E’ la
prima volta che una squadra sansalvese si trova a
competere in un campionato di terza categoria. Spinelli
ricopre anche il ruolo di calciatore. Il San Salvo vince
il campionato, grazie soprattutto ai 33 gol del
leggendario Pasquale. I tifosi sansalvesi lo adorano. In
pochi anni, Pasquale Spinelli, conduce la squadra
biancazzurra fino alla vittoria nel Campionato
Interregionale.
Viene assunto come applicato di segreteria nel comune di
San Salvo. Pasquale è stato compagno di gioco (ai tempi
del Mantova) e amico fraterno dell’ex- portiere della
nazionale Dino Zoff .
“ Quando giocavo con il Mantova, dormivo nella stessa
camera di Dino Zoff - raccontava agli amici durante
la passeggiata serale - era un bravo ragazzo, leale
altruista, intransigente. Il calcio era tutto per lui,
sempre primo a presentarsi agli allenamenti, alle nove di
sera puntuale a letto. Tra noi, appena un breve scambio di
opinioni, mi chiedeva di spegnere la luce. Aveva un
carattere chiuso, tipico della gente del Friuli. Anche
Angelo Benedetto Sormani è stato un suo grande amico. Il
prestigioso calciatore brasiliano chiamava Pasquale
“L’uomo più veloce del vento”.
Spinelli è stato uno dei primi giocatori abruzzesi a
raggiungere la massima divisione nazionale (Serie A).
Ora non c’è più. Il crudele destino ha spezzato il filo
della sua vita a soli 51 anni. Non si può dimenticare un
campione che ha dato tanto al calcio sansalvese. I
giocatori come Spinelli, appartengono alla nostra storia.
Era un mito e rimane un mito. Pasquale è in “ritiro” nelle
“aure celesti” tra il profumo degli aranci e dei
limoni fioriti, tra zampilli d’acqua luminosa. Volteggia
leggero, come una farfalla.
E’ stato faticoso riempire questo foglio. Il ricordo di un
amico scomparso è piacevole, ma lascia nel cuore uno
strascico amaro.
Michele Molino