Angelo Suero, 50 anni, bandiera biancazzurra, dopo aver
lasciato quasi un anno fa il calcio, è tornato ad
“indossare” le scarpette chiodate.
Chi, in tutta San Salvo e nei paesi limitrofi, non conosce
Angelo Suero? Nell’ arco della sua lunga carriera ha
giocato in quasi tutti i campi di calcio dell’Abruzzo e
del Molise.
Ecco in sintesi la sua vita calcistica.
Angelo comincia ad allenarsi nella squadra giovanile degli
“Aquilotti”. Il ragazzo promette bene, pertanto viene
acquistato dalla società Aurora. Un bravo allenatore come
Pasquale Spinelli osserva che Angelo ha talento da vendere
e lo porta a vestire la maglia del San Salvo.
Gioca 11 anni con la squadra biancazzurra.
Nel 1987 va in prestito al Termoli per due anni. Nel 1989
ritorna al San Salvo e disputa altri 3 campionati d’
Eccellenza. Continua a giocare, cambiando spesso squadra:
l’Atessa, il Mafalda, il Petacciato (Eccellenza), il
Fraine, il Palmoli ed il Liscia.
Comincia ad avvertire il peso degli anni. Quarantanove
anni sono molti. Non ha più il coraggio di lasciare tutte
le domeniche la moglie da sola a casa.
Un anno fa appende definitivamente le scarpette al chiodo.
Non passa molto tempo, comincia a sentire dentro di sé
come un disagio. Sente che gli manca qualcosa. Pensa alle
partite, ai vecchi compagni di squadra, al prato verde,
agli applausi dei suoi tifosi. Più passa il tempo e più
diventa nervoso. Non riesce più a dormire bene la notte.
Ha un chiodo fisso: il calcio. Da quarant’ anni che la
passione per il calcio è accesa.
Sente parlare due amici che il Lentella è al penultimo
posto del girone. Non può accettare che la squadra per la
quale tifa sta per affondare. Non riesce a prendere sonno.
Torna a calzare le scarpe chiodate e ricominciare ad
allenarsi con il Lentella. Riceve molti applausi alla fine
di ogni partita.
Domenica scorsa, la sua squadra ha pareggiato contro il
Real Alto Vastese. Un bel risultato.
“Amo troppo il calcio - ha affermato Angelo - è la mia
vita. Il mio amore per questo sport è iniziato a nove
anni. Fisicamente sto bene. Finché le forze non mi
abbandoneranno, non smetterò di giocare. Mi impegnerò in
prima persona per essere utile alla mia squadra . Angelo,
come ti trovi con i giovani? La sua risposta: ” Mi trovo
bene. Mi piace stare insieme a loro, perché approvano i
miei consigli. Ai miei tempi avevamo più rispetto per i
calciatori più “vecchi”. Oggi non è più così. I giovani
non giocano per passione, ma per guadagnare”.
A 50 anni, Angelo, ha ancora la forza di continuare. La
passione per il pallone non si è mai scalfita. Diceva il
cantautore e poeta statunitense Jim Morrison :” Non
arrenderti mai, perché quando pensi che sia tutto finito,
è il momento in cui tutto inizia.
Continua, Angelo!
Michele Molino