Negli anni ’70, era una
Stazione: operativa, efficiente, ma soprattutto... Viva.
C’era la possibilità di acquistare un biglietto e partire
per... Capo Nord e... viceversa.
Vi scendevano insegnanti delle vicine Scuole Materna ed
Elementare, operai e studenti pendolari... altri. Era un
servizio efficiente per tutta la Cittadina e l’alto-medio
Vastese.
Di essa si servivano i familiari degli allora giovanissimi
immigrati che, negli anni '70, fecero decollare con la loro
bravura e laboriosità tutto il vicino nucleo industriale.
Essi, venivano da tutto l’Abruzzo e regioni limitrofe per
far visita ai propri figli e, da qui... ripartivano.
Vi era un piccolo, ma fiorente commercio gestito dal defunto
Signor Berardo e sua moglie Erminia. I viaggiatori - in
arrivo o partenza - trovavano a tutte le ore: panini (quelli
con la celebre 'mortadella di Berardo' dall’ineguagliabile
profumo), pizzette, bibite, brioche, cappuccini e... caffè.
La vicina fontanella dissetava gratuitamente i viaggiatori e
riempiva le taniche dei pochi residenti e turisti che –
spesso – ne restavano privi.
Un fervore di Comunità crescente era nell’aria e la vicina
chiesetta della Madonna di Fatima era la 'cattedrale' di
questo mondo pieno di speranza che nasceva. Arrivò – negli
anni '80 - il tempo di una 'stazione nuova' che, i due
paesi, limitrofi rivendicavano ognuno sul proprio
territorio. La soluzione di compromesso 'a metà strada',
lasciò tutti scontenti e, nel tempo, tutti a piedi o quasi.
I tagli alle Ferrovie hanno ridotto in maniera esponenziale
il numero dei viaggiatori. Il bigliettaio è presente...
quando è possibile, per il biglietto automatico, bisogna
essere in possesso di: auto propria, una 'laurea in
elettronica' per ritirare il biglietto... e la carta di
credito per inserirvi il numero.
La Vecchia stazione di San Salvo è ancora lì, con tutti i
suoi ingressi cicatrizzati da un 'cemento disumano', la
fontanella che non sgorga più acqua, il viale malinconico e
abbandonato e... un unico abitante che si affaccia quando
sente il rumore di un auto. La sete di vederla rivivere
però, non si è estinta in tutti coloro che l’hanno
conosciuta così com’era: un angolo di un piccolo, pulito ed
efficiente 'ecosistema urbano', che incantava per la...
qualità di vita.
Il sogno espresso in... punta d’anima è quello di vederlo in
qualche modo ri-vitalizzato, magari da qualche Associazione
di volontariato che ne facesse richiesta alle FS per La
propria sede.
Ines Montanaro
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