Ci ha lasciati increduli e
addolorati la notizia della morte di Nicolino Aloè, non
solo per la sua età - non certo anziana - ma soprattutto
perché l’avevamo frequentato e avevamo compiuto piccoli
percorsi di lavoro e di progetto insieme.
Nicolino da piccolo si era trasferito in Belgio con i
genitori e la sorella ma trenta anni fa aveva deciso di
tornare a San Salvo e di rimanervi, anticipando il rientro
degli altri componenti della famiglia. Pur avendo
studiato, a San Salvo imparò l’arte del muratore. Gli
piacevano soprattutto i restauri delle murature e delle
case antiche cosicché quando la famiglia decise di
comprare un immobile, una casa storica, all’incrocio tra
corso Garibaldi e 7° vico Garibaldi, volle lavorarvi di
persona, restituendola in larga parte all’aspetto
ottocentesco originario.
Fu quest’opera che mi colpì e che mi permise di
conoscerlo. Tra l’altro tale recupero suscitava interesse
anche presso altri privati che nel borgo medievale di San
Salvo (il cosiddetto Quadrilatero) e nel quartiere
Garibaldi-Savoia avrebbero restaurato a faccia vista o con
formule miste (intonaco e faccia vista dei soli elementi
architettonici decorativi) più di una decina di residenze
ottocentesche o di primissimo Novecento. Per questa
ragione, quando don Raimondo Artese e il Comitato per il
restauro di San Giuseppe - nel 2015/2016 - hanno deciso di
procedere allo scavo e recupero della cripta della chiesa
del Monasterium Sancti Salvi hanno voluto che fosse
proprio Lui, insieme alla ditta Iezzi e Di Pierro, ad
occuparsene. Questi lavori sono rimasti poi interrotti a
causa di problemi statici e archeologici che lo scavo
stava incontrando; ma l’impegno era che li avremmo ripresi
non appena un aggiornamento del progetto e un adeguamento
delle risorse economiche l’avessero consentito.
Purtroppo per noi, Nicolino Aloè non sarà più disponibile
per tali attività né per ulteriori lavori, di cui il
patrimonio edilizio storico di San Salvo ha molto bisogno.
In compenso Egli ci lascia diverse piccole opere, come
portali in laterizio, murature con mattoni e laterizi di
recupero (romani, medievali, ottocenteschi) rifacimenti di
tetti e cornicioni. Di Lui ci resteranno inoltre la
serietà professionale e la passione per la riscoperta
dell’antico che lo contraddistinguevano ma in particolare
la semplicità e familiarità dei suoi modi che, nell'
evidente riservatezza, era estranea alle tensioni, alle
invidie e ai risentimenti di cui l’umanità attuale è senza
dubbio ricca.
Giovanni Artese
1°Marzo 2017
La residenza su corso
Garibaldi/7° vico Garibaldi, restaurata da Nicolino
Aloè.
Nicolino Aloè al lavoro
sulla cripta di San Giuseppe (2016).
Frammento di capitello a
crochet (del XII/XIII secolo), scoperto durante lo
scavo della medesima cripta, appartenente al portale
della chiesa benedettina del Monasterium Sancti Salvi.
Portale ricostruito da
Nicolino Aloè al civico 2 del "Traforo" di via Savoia.
Portale ricostruito da
Nicolino Aloè al civico 2 del "Traforo" di via Savoia.