di Fernando Sparvieri
Eravamo intorno alla fine
degli anni '70.
All’improvviso gli schermi dei televisori in bianco e nero
de lu quarte ammànte, nei pressi della vecchia
caserma dei carabinieri, incominciarono a fare le bizze.
Interferenze video ed audio, nel bel mezzo di un programma
televisivo, cominciarono a disturbare a tutto spiano i
canali RAI , gli unici all’epoca visibili a San Salvo.
Il dilemma era che il segnale spariva e dopo un po'
tornava normale, per poi essere disturbato di nuovo tutto
d’un tratto.
Le abitazioni più vicine a 13° Vico Garibaldi erano le più
sottoposte a queste strane e ormai quotidiane interferenze
e furono in molti a pensare che la “televisione” si era
“sfasciata” e che bisognava portarla ad aggiustare a
Fernando Malatesta, uno dei pochi radiotecnici che a quei
tempi aggiustava i televisori a San Salvo.
Come spesso accade quando bisogna trovare a tutti i costi
un “cavo” espiatorio, subito venne individuato un presunto
responsabile: non poteva essere che
Do’ Marie (don
Mario Artese), il medico, radioamatore che si collegava in
tutto il mondo con la sua potente stazione radio, dotata
di una gigantesca antenna con rotore, che aveva
posizionato sul tetto di casa sua in C.so Garibaldi.
Intevennero persino i carabinieri ed alla fine si scoprì
la vera idenitità del guastatore, che non venne arrestato
perché guarda caso era...
Marìsciálle.
A causare quegli strani disturbi, infatti, era Tonine
Marìsciálle,
all’anagrafe Gaetano Antonio Masciale, il
fotografo/geometra, che sfruttando l’attrezzatura che si
era comprata per girare i primi films in VHS agli sposi,
si era ficcato in testa di realizzare una televisione
privata e faceva le cosiddette prove tecniche di
trasmissione da casa sua in 13° Vico Garibaldi.
Dietro qualche consiglio tecnico di Fernando Malatesta,
che era poi “quello” che doveva aggiustare i televisori,
aveva collocato un’ antenna trasmittente sul tetto di casa
e per tramite un trasmettitore ad alta frequenza,
irradiava e sporcava le frequenze RAI.
Dopo prove e controprove, lasciando al buio televisivo
l'intero quartiere, finalmente un bel giorno Tonino trovò
“la banda” o meglio il bandolo della matassa ed iniziò a
mandarsi in onda, nel senso che trasmetteva se stesso
mentre suonava la fisarmonica.
Era nata a San Salvo TMG (Tele Masciale Gaetano), la prima
televisione privata locale, che più privata di così non si
poteva. Era solo e sempre lui:
Tonine Marìsciálle.
Lo studio televisivo era la sala da pranzo al 1° piano
della sua casa, ove spesso la telecamera inquadrava il
salotto e la vetrinetta, ricolma di bicchieri e di piatti
buoni della festa, che divennero oggetti costanti nella
scenografia delle sue trasmissioni..
E così alla sera, invece di vedere RAI 1, Raffaella Carrà,
Pippo Baudo e il telegiornale, molti sansalvesi
incominciarono a sintonizzarsi su TMG ed ad ascoltare la
mazurka variata di Migliavacca, che Tonino, virtuoso
fisarmonicista, variava ancor più di quanto fosse già nata
variata.
Visto il successo ottenuto, gli vennero in mente nuove
idee.
Allungò un filo del telefono sino alla sala ed incominciò
ad interagire con i telespettatori, i quali gli
richiedevano i brani più disparati. Tonino, dotato di un
orecchio musicale straordinario, suonava immediatamente la
canzone richiesta, gli bastava semplicemente conoscerne il
motivetto musicale per interpretarla.
Seppure all’inizio il segnale video era un po’
sfarfallante con formicolio e neve, sempre più
telespettatori incominciarono a seguirlo con simpatia e
affetto e così, sulle ali dell'entusiasmo, Tonino decise
di fare un primo salto di qualità.
Non potendo sempre fare da prete e sacrestano invitò Fred
Boris Borzacchini, a dargli una mano.
Fred che dopo una lunga carriera da cantante
professionista a Milano (ove ha inciso più di cento dischi
negli anni '60) si era ormai ritirato nella sua natia San
Salvo, accettò subito di buon grado l'invito. Insieme
diedero vita ad un quiz televisivo in cui i telespettatori
dovevavo “azzeccare” la canzone che Fred cantava mentre
Tonino l’accompagnava alla fisarmonica. Chi “azzeccava”
vinceva un premio che veniva offerto da qualche ditta
locale, in una sorta di primitiva televisione
pubblicitaria e commerciale, senza scopo di lucro.
E come catturare l'attenzione di bambini?
Venne a questo punto mandata in onda nel pomeriggio la TV
dei ragazzi , con Fred Boris, attore nato (nella sua
carriera artistica vanta anche apparizioni in films girati
a Cinecittà), che indossando una parrucca bianca,
interpretava Nonno Brontolo, raccontando sue favole ai
bambini invitati in studio, cioè nella sala da pranzo, fra
cui vi era sempre la piccola Vitalia, figlia di Tonino,
che all’epoca aveva all’incirca otto-nove anni.
Alfredo Borzacchini, con la
parrucca bianca, racconta le sue favole in diretta
televisiva a TMG - Al suo fianco la piccola
Vitalia Masciale.
E giunti a questo punto, perché non fare un telegiornale?
Tonino individuò in Angela Fitti, una bella ragazza,
moglie di Fernando Sorgente, suo parente alla lontana, la
speaker a cui far leggere notizie prevalentemente locali.
Successivamente fu Franca Granata, grande voce delle radio
private locali negli anni '80, ad alternarsi con la
signora Angela, nella lettura dei testi del telegiornale.
TMG incominciò a varcare i confini locali.
Con l’aumentare dello “share”, il segnale venne potenziato
ed incominciarono a seguire TMG anche da "fuori" regione:
da Montenero di Bisaccia. Era una televisione interattiva
gratis, una specie di moderno "video on demand" di SKY,
nel senso che tutti potevano fare richieste di visioni di
films, proiettati durante le ore notturne, a conclusione
delle trasmissioni “live”. Tonino infilava il film
richiesto nel videoregistratore e se ne andava a dormire.
Su suggerimento del defunto prof. Vitale Del Casale, venne
creata, inoltre, una rubrica denominata "IL CALDERONE",
che come da titolo aveva lo scopo di mettere insieme
argomenti diversi in un unico contenitore, che vide ad
esempio la partecipazione di Michele Molino, in veste di
poeta, e di altri personaggi locali dell'epoca come i
giovanissimi Orazio Di Stefano e Raimondo Pascale, ragazzi
appassionati di politica, che diedero vita a vari
dibattiti in una specie di "Tribuna politica" sul tema
dell'aborto (1981), incontri in cui partecipò anche il
futuro onorevole Arnaldo Mariotti, all'epoca consigliere
regionale.
A TMG iniziò in un certo qual modo anche la carriera
giornalistica e televisiva di un promettente e ridente
Orazio Di Stefano, che curava una rubrica sul mondo
giovanile, il quale ogni tanto, fuori onda, si buscava
qualche richiamo da
Zi' Peppìne, il padre di
Tonino, che lo rimproverava dicendogli : "
A la
televisione 'nzi rede" (in televisione non si ride).
Memorabile resta una serata, che finì letteralmente a
tarallucci e vino, in cui ebbe come ospiti d’onore il trio
locale musicale composto da Leone Balduzzi e Olindo
Palucci, ai mandolini, e Zio Umberto De Filippis alla
chitarra. Fu l’unica sera che la trasmissione non andò in
diretta dallo studio 1, cioè dalla sala da pranzo, ma
dallo studio 2, che era il suo studio fotografico.
Nonostante la gestione fosse sempre un po' casereccia, TMG
entrò a far parte di un ristretto numero di TV locali
italiane e per questo motivo venne citata su riviste
nazionali specializzate come “Mille Canali".
Eravamo agli albori della TV locale.
TELE GONG, l’altra emittente locale, creata da Armando
Tomeo, non era ancora nata, le reti di Berlusconi non
irradiavano ancora tutto il territorio nazionale e l’unico
canale, all'infuori delle reti RAI, che iniziava a
rendersi visibile a San Salvo, era Capo d’Istria, che si
intervallava sulla stessa frequenza con TVQ di Pescara,
per la cui visione era necessaria una strana antenna sui
tetti, che molti sansalvesi si affrettarono ad installare.
Tonino, quindi, nel suo piccolo, era stato un precursore
dei tempi, un pioniere, un piccolo genio, che con pochi
mezzi economici a disposizione, solo con le sue capacità,
era riuscito, ancor prima di tanti in Italia, a vedere
oltre il suo naso, o meglio ad avere "naso" o meglio
ancora a far vedere il suo naso.
Ma un bel giorno, però, anche se sarebbe meglio dire un
brutto giorno, mentre in Italia le TV private fiorivano a
destra e a manca, Tonino spense improvvisamente il suo
canale.
Erano subentrate leggi che regolamentavano l’etere e l’uso
delle frequenze televisive, e Tonino, anche se aveva tutte
le carte in regola per continuare con regolare licenza,
non si divertiva più, sentiva forse il peso di una TV
istituzionalizzata, e decise che la sua esperienza
televisiva era giunta al termine.
Nonostante qualcuno, con la “B” maiuscola, lo contattò per
acquistare la sua TMG (erano gli anni in cui iniziarono a
sorgere i grossi colossi televisivi privati che
acquistavano le piccole TV per posizionarsi sul
territorio), Tonino chiuse per sempre i battenti della sua
televisione, tra la delusione di molti telespettatori
nostrani.
Una sola persona ne fu felice, anzi felicissima: sua
moglie Liliana, alla quale non parve vero di potersi
finalmente riappropriare di un bene creduto per sempre
perduto: la sala da pranzo.
Fernando Sparvieri