di
Fernando
Sparvieri
Viviamo in un periodo di repentini cambiamenti. Tutto muta
dalla mattina alla sera. Non si fa in tempo a dire
l’ultima che è già divenuta la penultima.
Cambiano i tempi, le mode, le stagioni metereologiche e
della politica, almeno da quel che dice la televisione, e
cambiano gli usi ed i costumi della gente, così come sono
da sempre cambiati da che mondo è mondo.
Quel che pensavo che non mutassero mai, erano invece i
proverbi e detti paesani, che nonostante l’usura del
tempo, sembravano resistere, adattandosi con il loro
significato ai mutamenti sociali e culturali della gente.
Ed invece no. Anche questi vacillano.
Il famoso detto paesano “
Canda Pasque ve' di Maje”
(Quando Pasqua viene di Maggio), il cui significato nel
verbo paesano significa che ci si trova dinanzi a qualcosa
di impossibile che accadrà, incomincia seriamente a
vacillare, almeno nel mio paese, e cioè a San Salvo, in
quanto quest’anno, per la prima volta nella storia, il
lunedì dell’Angelo, la cosiddetta Pasquetta (
lu
Pascàune), si svolgerà il 1° maggio 2015, in quanto,
causa il maltempo, la manifestazione ”La Pasquetta più
grande d’Italia”, organizzata dal Comune alla marina per
il 5 d’Aprile, è stata rinviata di circa un mese,
facendola confluire nell’altra manifestazione in programma
sul lungomare il 1° maggio denominata per l'appunto “La
Felicità del 1° maggio”.
Nulla di trascendentale, per carità. Non si tratta di una
minestra riscaldata, se non altro per il fatto che la
gente ha già mangiato le minestre pasquali e l'uovo di
Pasqua a tempo debito, ma questo fatto mi ha fatto venire
in mente altri detti popolari simili, che hanno tutti lo
stesso significato e precisamente:
- 'mpàsque: con la "m" iniziale,
che significa che un avvenimento, un evento, una
promessa, un incontro, una visita, insomma qualsiasi
cosa, è rimandata a data da destinarsi, ad un giorno
che non arriverà mai;
- l'ove che 'nze dà a Pasque 'nze dà chìje,
(trad. l'uovo che non si dà a Pasqua non si
darà mai più), nel senso che se qualcosa non si dà
o non si fa a tempo debito non la si farà più;
- le 35 d'Ahàste (il 35 Agosto), che
ha lo stesso significato dei due modi di dire
precedenti, essendo il 35 Agosto una
data inesistente;
- ‘nzanta mà mà: che significa che ciò
di cui si sta trattando è rimandato al giorno dei
festeggiamenti di Santo Mai;
- ‘nzanta ca... , che
racchiude in un colpo solo tutti i detti precedenti,
sicuramente il detto popolare più diffuso e famoso.
Nel frattempo buona Pasquetta di 1° Maggio a
tutti.
O meglio tanta 1ª Felicità a tutti.
Fernando Sparvieri
1° maggio 2015