La
radie de Crapacótte
(La
radio di Capracotta)
(Fatterelli)
di Fernando Sparvieri
“
Ue’! Ze’ ze’! Ca mo parle lu guvérne” (Fate silenzio
che ora parla il governo).
Oggi, nell’era dei social, anche la guerra, che è un
controsenso ora più che mai per l’epoca in cui viviamo, la si
vive seduta stante, in diretta mondovisione, sugli smartphone,
internet e naturalmente in televisione. Le agenzie di stampa
aggiornano in tempo reale quanto succede nei campi di
battaglia.
Nel conflitto russo-ucraino, almeno da quel che si apprende e
si legge su tutti i mezzi d’informazione, la Russia ha messo
al bando nel proprio territorio piattaforme social come
facebook ed Instagram, accusate di propaganda filo-americana,
contraria alla propria azione militare in Ucraina, e
soprattutto di fomentare rivolte e dissensi nei confronti di
Putin e della classe dirigente moscovita.
Non è una novità.
L’informazione è stata sempre una componente importante per la
propaganda bellica. I regimi hanno da sempre manipolato
l’informazione, per indirizzare consensi ed orientare
l’opinione pubblica verso i propri interessi. Durante il 2°
conflitto mondiale in Italia, ad esempio, c’era l’ EIAR (Ente
italiano per le audizioni radiofoniche), che Mussolini aveva
trasformato come la voce del regime nel ventennio fascista,
per annunciare i suoi proclami e farsi propaganda politica. A
farle da contraltare c’era Radio Londra, la rete radiofonica
della BBC inglese, che con i suoi programmi in ogni lingua,
compresa quella italiana, irradiava di notizie le popolazioni
europee in contrapposizione alla propaganda nazi-fascista, e
per questo motivo, con l’entrata in guerra nel 1940
dell’Italia, alleata della Germania, era proibito ascoltarla.
Anche a San Salvo la gente ascoltava la radio:
la radie de
Crapacotte.
Ma cosa era questa radio di
Crapacotte.
La radie di Crapacotte era un normale apparecchio
radio, di quelle che ricevevano le trasmissioni in onde corte,
medie e lunghe, che di notte fischiavano per via della
ionizzazione dell'atmosfera, che
Miccheline de Crapacotte
(Michele Fabrizio), sansalvese purosangue, soprannominato
Crapacotte
perché pare avesse una parente sposata in quel di
Capracotta (IS), Comune del Molise, aveva messo in funzione
nel suo spaccio “Rivendita N.1” di sali e tabacchi sul piccolo
muraglione di Via Fontana, l'unico del paese, che poi dal 1°
marzo 1960 rivenderà a Mario D’Achille (
Marie Tacchélle)
che lo sposterà in C.so Garibaldi, a due passi dall'Arco della
Terra.
Lo spaccio Miccheline de
Crapacótte (Michele Fabrizio), era ubicato sul
piccolo muraglione di Via Fontana. Non è visibile nella
foto in quanto era situato nell'ultima casa prima di
scendere i gradini che immettono su Via Savoia.
Orbene in detto spaccio, in tempo di guerra, i sansalvesi
andavano ad ascoltare la radio, che si dice fosse l’unica
esistente in paese, ma non lo era in quanto ce l’avevano anche
qualche benestante ed il prete Don Oreste Scatozza, e lì,
andando a comprare il sale e
‘na paccuttalle de tabbacche (un
pacchetto di tabacco trinciato forte), tra
nu ciarille e
n’andre (tra un sigaretta ed un'altra, fatta
arrotolando il tabacco nelle cartine o nella carta del
giornale),
attubbanenneze de fimue (riempiendosi di
fumo a vicenda) , in un locale di pochi metri quadri, si
soffermavano ad ascoltare
lu cumunecate (il giornale
radio), quando
parlave lu guverne (quando venivano
comunicate notizie governative).
Famose restano le affermazioni di un certo
Baseleche
(Basilico), che durante la guerra, quando la radio
de
Crapacótte annunciava le vittorie dell’esercito
italiano o della marina militare esclamava: “
Uhhh!
Acchiappateve quàsse” (Uhhh! Prendetevi questa); mentre
quando erano i nemici a fare altrettanto, controbatteva: “
Ze
le scaffe! Ze le scaffe!” (Se lo sbattono! Se lo
sbattono nel sedere).
Ma la cosa che più è rimasta alla storia
de la radie de
Crapacotte era che divenne una specie di oracolo, in cui
la gente credeva ciecamente.
Quando in paese qualcuno sosteneva una tesi e veniva
contraddetto da qualche altro, la risposta era sempre la
stessa: “
Ue’! Che cazze t’acchinde ti’! L’ ha dette la
radie de Crapacotte” (Ma che cacchio dici! L'ha detto
la
radie de Crapacotte).
22
Marzo 2022
Miccheline de Crapacótte (Michele
Fabrizio), il 2° da destra con il mandolino, dinanzi alla
porta del suo spaccio sul piccolo muraglione di Via
Fontana. Gli altri suonatori da sin: Ndriuccie lu
telefene (Andrea Ciavatta) al mandolino, Giuseppe
Bruno alla chitarra, ed il grande violinista smancinéte
(mancino) Antonio di Falco.
Video
La radie de Crapacotte