A sin. Alfredo Bucciantonio,
Sindaco di San Salvo, con l'on. Vitale Artese.
Tra qualche giorno, il 25
Settembre, ci saranno nuovamente le elezioni politiche
anticipate. Il governo tecnico Draghi è caduto e quindi il
popolo italiano è chiamato a tornare nuovamente alle urne.
La guerra in Ucraina, l’impennata dei prezzi dei
carburanti e del gas, stanno provocando inflazione e crisi
economica in tutta Europa e l’elettore italiano è
esasperato: vi è molta sfiducia nei confronti della classe
politica e molta gente non vuole più andare a votare.
La scarsa affluenza alle urne non è una novità ormai da
anni in Italia, ed è un vero peccato. Gli italiani corrono
il serio rischio di perdere l’unico primato che rimane:
quello di prima nazione al mondo a recarsi alle urne una o
due volte l’anno. La gente non segue più la politica e
diventa sempre più populista e qualunquista, dicendo male
dei politici sui social ed in ogni dove, in un crescendo
di critiche e disistima nei loro confronti.
Un tempo, invece, era diverso. Le piazze erano gremite di
elettori durante le campagne elettorali. Anche a San
Salvo.
Venivano i big della politica italiana a tenere comizi e
folle oceaniche invadevano le piazze. Quanti big sono
venuti a San Salvo. Tantissimi, da Berlinguer a Piccoli,
da Andreotti ad Almirante. Era uno spettacolo sentirli
parlare. Iniziavano a parlare salutando il popolo che era
lì ad ascoltarli e poi dopo una breve parentesi in cui
parlavano di problemi locali, iniziavano una lunga
disamina di problemi nazionali, anche se si trattava di
elezioni comunali.
In realtà non è che conoscessero molto bene i problemi
locali. Venivano da Roma o da lontano. Prima del comizio
si informavano in linea di massima con qualche politico
del luogo dei problemi amministrativi della cittadina, gli
chiedevano come si chiamassero i capi dei partiti avversi,
che in qualche modo dovevano poi criticare, e partivano in
strabilianti oratorie, toccando dapprima punti di politica
generale, per poi passare a problematiche di carattere
locale, concludendo con disamine di problemi di governo a
livello nazionale ed internazionale.
Ogni tanto succedeva anche qualche fatterello buffo.
Una sera, eravamo nella prima repubblica, venne a parlare
a San Salvo l'on. Nino Sospiri, da Penne (PE), già
Presidente dell'associazione giovanile di destra "Giovane
Italia", che negli anni '90 diverrà segretario
amministrativo nazionale del Movimento Sociale Italiano.
Venne a dar manforte a Massimo Desiati, vastese, giovane
emergente missino, suo amico di partito e futuro
consigliere regionale, capolista a San Salvo per il
Movimento Sociale, in una elezione del Consiglio Comunale.
Correva l'anno '85 ed eravamo in piena campagna elettorale
per le elezioni amministrative. In Comune c'era il
Commissario Prefettizio. La D.C. si era sfasciata e si
avvertivano, dopo un trentennio di predominio
democristiano, le prime avvisaglie di crisi. Era nell'aria
una sonora sconfitta, che poi avverrà, nonostante avessero
ricandidato come primo cittadino l'On. Vitale Artese,
l'uomo della provvidenza. Nell'82 vi era stato lo storico
golpe che in Consiglio Comunale aveva portato sulla
poltrona di Sindaco l'ins. Renaldo Altieri, democristiano,
a danno del suo "amico" di partito Armando Tomeo, sindaco
uscente designato. Con Altieri che il 18 gennaio si era
dimesso per motivi giudiziari, gli era subentrato come
sindaco l'ins. Alfredo Bucciantonio, che durerà scarsi 5
mesi, spalancando le porte al dott. Antonio Matarrese,
Commissario Prefettizio.
Quindi ora si doveva rivotare ed il Movimento Sociale
Italiano presentò per la prima volta a San Salvo una sua
lista, con a capo l'emergente giovane missimo Massimo
Desiati di Vasto. Chi sino ad allora aveva votato alla
D.C., ma aveva simpatie di destra, uscì allo scoperto.
Probabilmente uno di questi era Pietro Di Clemente, l'ex
Segretario Comunale, in pensione, che qualche sassolino
dalle scarpe doveva pur toglierselo, dopo aver svolto una
lunga ed onorata carriera, per più di un decennio, con
amministrazioni democristiane.
Il fatto però che fosse Massimo Desiati, da Vasto, ivi
residente, a presentarsi capolista a San Salvo alle
elezioni comunali, non piacque ad Alfredo Bucciantonio, ex
Sindaco uscente democristiano, che scrisse un articolo su
un giornale in cui sosteneva che Desiati non poteva
conoscere a fondo i problemi dei sansalvesi, essendo di
Vasto, e che votarlo sarebbe stato un male per San Salvo.
Non so se l'on. Sospiri, prima del suo comizio in Piazza
Giovanni XXIII, avesse letto quell'articolo o qualcuno
l'avesse informato di quanto scritto da Alfredo
Bucciantonio sul giornale. Fatto sta che l'articolo
divenne nel comizio oggetto di scontro elettorale.
"Il nostro capolista Massimo Desiati", disse sul palco
l'On. Sospiri, "ha capacità politiche ed amministrative
indiscutibili e non ha bisogno di prendere lezioni da
nessun democristiano”. E poi volendo nominare Alfredo
Bucciantonio, che era stato l'autore dell'articolo,
aggiunse: “Ha capito, caro signor Antonino Pucci, ex
Sindaco di…”
“Bucciantonio! Bucciantonio”, lo corresse, cercando di
rimediare alla gaffe, l'ex segretario comunale, sul palco
al suo fianco.
“Ha capito sig. Antonio Pucci...”, si corresse l’on
Sospiri.
“Bucciantonio! Bucciantonio”, lo corresse di nuovo l'ex
segretario comunale.
E l'on. Sospiri: “Ha capito sig. Pucci Antonio...”, e
chiuse la parentesi giornalistica, non prima di averne
dette di cotte e di crude, politicamente, al "povero"
Alfredo, che non so se fece come Totò, in quel film in cui
venne scambiato per Pasquale e rideva mentre abbuscava:
tanto lui mica era Pasquale.
Evidentemente l'on Sospiri, che non conosceva Alfredo,
preso dal fervore dialettico, si ricordò vagamente di
qualcuno che secondo lui si chiamava Antonio e che di
cognome faceva Pucci, come tantissimi nel pescarese, suo
luogo natio.
La politica è stata sempre così. Bisogna sempre attaccare
e difendersi dall’avversario di turno, in televisione o
sui giornali, in una continua campagna elettorale, che non
finisce mai, sia in tempo di elezioni che dopo, quando si
ricoprono cariche istituzionali. Non esiste in politica
mai pace elettorale.
Se posso permettermi di darvi un consiglio, il 25
settembre, andate a votare.
Non buttiamo all'aria, dopo aver svenduto l'IRI e le
aziende a partecipazione statale, orgoglio italiano ed
ultimo fiore all'occhiello che il mondo intero ci
invidiava, l'ultimo primato che ci rimane: quello di primo
popolo al mondo che va alle urne, minimo una due volte
all'anno, quando è chiamato a votare.
Scherzi o verità a parte, non perdiamo quest’ultimo
diritto che i nostri padri si sono conquistati con strenue
lotte per la democrazia e la libertà.
Chi non vota perde sempre, anche la più tenue speranza di
contribuire a creare, seppure con tanta fatica, rabbia e
delusione, a piccoli passi, per sé ed i propri figli, un'
Italia più giusta e migliore.
"Viva l'Italia. Viva la Repubblica", concludeva i suoi
discorsi Giuseppe Saragat, Presidente della Repubblica.
11 Settembre 2022
L'on. Nino Sospiri, il primo
a sinistra con la barba, insieme all'on. Giorgio
Almirante, segretario nazionale del M.S.I. , in un
comizio in Piazza San Vitale, in occasione delle
elezioni amministrative del 6 Giugno 1982, che portarono
al golpe di Renaldo Altieri, eletto sindaco, a danno di
Armando Tomeo, entrambi democristiani.
Nota:
Per la cronaca il Commissario Prefettizio, restò in
carica sino al 1° gennaio 1986, prima di salutare e
riconsegnare le chiavi del Comune, dopo trent'anni,
salvo una breve parentesi di amministrazione
democristiana socialista, che durò dal 2 Ottobre 1975 al
7 maggio 1976, interamente alla sinistra. Vennero eletti
Sindaco Arnaldo Mariotti (PCI), ed il socialista Carlo
Cardarella vice sindaco, che il 3 Luglio 1982, avevano
dato una prima forte spallata all'on. Artese,
contribuendo ad eleggere, con il famoso golpe, il
sindaco Altieri. Per onor del vero ad architettare il
golpe fu Santino Del Casale, ex vice Sindaco
nell'amministrazione interamente democristiana, in
carica dal 3 Gennaio 1977 al 2 Luglio 1982. Altieri, che
già era stato Sindaco dal 21 Luglio 1972 al 19 Dicembre
1974, era molto indeciso se accettare o meno quanto
propostogli da Del Casale, ma si convinse solo dopo che
quest'ultimo gli assicurò che lo avrebbero votato i
comunisti ed i socialisti. Seguirono anni contrastati e
continui ribaltamenti di fronte tra le forze politiche
in Consiglio Comunale. Se siete interessati agli eventi
sopradescritti ed alla storia locale della
Democrazia Cristiana, si consiglia di vedere il video
che segue, dal titolo "L'ERA DEMOCRISTIANA".