Con la crisi bellica russo-ucraina, com'era prevedibile, la
Russia, ha risposto alle sanzioni impostele dal mondo
occidentale, dapprima con la minaccia di chiudere i rubinetti
del gas all'Europa, se il pagamento non avviene in rubli, e
poi con l'annuncio della sospensione della fornitura di grano
ai paesi ostili, tra cui l'Italia.
Senza voler entrare nelle drammatiche conseguenze che questa
guerra fratricida sta causando al popolo ucraino ed ai ragazzi
soldati di entrambi gli schieramenti, il fatto che la Russia,
considerata insieme all'Ucraina ai tempi dell'Unione
Sovietica, il granaio del mondo, stia tentando di rispondere
alle sanzioni impostele dal mondo occidentale anche con la
sospensione della fornitura del grano, mi ha fatto tornare in
mente una storiella accaduta sul finire degli anni '60,
quando, dopo la realizzazione del magnifico campo sportivo a
San Salvo, un gioiello unico in zona, e la conseguente
iscrizione ai primi campionati di calcio della U.S. San Salvo,
si disputò una partita allo stadio Aragona di Vasto, tra la
compagine sansalvese, in trasferta, e quella della Bacigalupo
Vasto, forte squadra vastese, seconda in quegli anni solo alla
Pro-Vasto, impegnata in cavalcate calcistiche in serie D, che
la portarono nel '68-'69 tra i professionisti in serie C.
Naturalmente i sansalvesi partirono in massa ad assistere a
questa partita. L'entusiasmo era alle stelle.
Seguirono la squadra in trasferta anche mio padre ed il suo
amico Leone Balduzzi e portarono anche me, ragazzino. Andammo
con la macchina di Balduzzi e con noi venne anche un altro
signore di San Salvo, di nome
Uide (Guido), loro
amico, emergente commerciante di grano sansalvese,
elegantissimo nell'abbigliamento, con impermeabile beige ed
occhiali da sole, a sostenere i colori biancazzurri della U.S.
San Salvo.
Purtroppo perdemmo, tra gli sfottò dei vastesi. Non ricordo
bene il risultato.
Al ritorno, dentro l'automobile, il morale era sotto i tacchi.
La delusione era stata grande.
Tra Balduzzi e mio padre iniziarono i commenti alla partita.
Uno diceva che se fosse entrato quel tiro in porta forse la
partita avrebbe preso una piega diversa; l'altro se la
prendeva con l'arbitraggio che non era stato imparziale;
insomma la delusione era grande e tra una recriminazione e
l'altra cercavano di smaltire la cocente sconfitta.
L'unico che se ne stava in silenzio era il signor Guido, che
secondo me era un grande intenditore di grano, ma poco di
calcio, il quale anch'egli, come tutti, me compreso, aveva
accusato il colpo.
E mentre Balduzzi e mio padre continuavano i commenti sulla
partita, ecco finalmente parlare anche il signor Guido, il
quale, forse influenzato anche dal nervosismo dei suoi amici,
che continuavano a commentare l'amara sconfitta, così se ne
uscì:
"
L'aja fa mure' de fame a 'sse vuastarule".
Una formazione della Bacigalupo
Vasto - Anni 1968-69.
2 Aprile 2022