Probabilmente San Salvo è uno dei pochi paesi del
circondario che conserva nella memoria e per iscritto una
lunga lista di antichi soprannomi locali.
Fu dapprima Michele Molino, il veterano tra i giornalisti
locali, a rispolverarne in tempi recenti gli ormai sopiti
ricordi, citandone a iosa sul suo giornalino cartaceo "La
Voce". Poi la materia, trita e ritrita, è stata
ampliamente ripresa sul web da nostalgici della San Salvo
di un tempo che fu.
Ma sapete chi ne furono gli autori originari di questo
ormai antico elenco di soprannomi sansalvesi?
Tutto nacque per caso e per scherzo al Bar Balduzzi.
Bisogna premettere che il Bar Balduzzi, aperto da Leone
Balduzzi nell’immediato dopoguerra al piano terra della
sua casa in C.so Umberto I, fu il primo esercizio
pubblico, nel suo genere, a fregiarsi dell’insegna “Bar”;
prima di allora vi erano le cantine, che come insegne
ponevano sulle porte di ingresso “’na frasche” (un ramo di
quercia con foglie) per far capire che lì si beveva vino.
Questo bar, all’avanguardia con il primo bigliardo,
biliardino, ricevitoria del Totocalcio e macchina del
caffè, in cui molti sansalvesi conobbero marchi
commerciali famosi, come l'aranciata San Pellegrino,
prodotti Motta, Alemagna, Illy caffè e liquori di marca,
era frequentatissimo da persone un po' di tutti i ceti
sociali.
Il bar era frequentato anche da giovanissimi, tra i quali
vi era Vitale Ciavatta (13/06/1937 - 13/06/2021),
soprannominato affettuosamente
Cialì, un ragazzino
quattordicenne, molto vispo ed intelligente, al quale
purtroppo, in quel periodo, morì il padre. Vitale, rimasto
orfano di padre, venne mandato dalla madre a studiare a
Bari, in un collegio di frati.
Ed in quel collegio, a Vitale, forse preso dalla nostalgia
per il suo paese natio, venne in mente di scrivere, dopo
qualche settimana dalla sua partenza, una cartolina di
saluto agli amici del Bar Balduzzi.
Leone Balduzzi, titolare del bar, rimase sorpreso e
felicissimo nel ricevere quella cartolina ed insieme a mio
padre, Evaristo Sparvieri, suo grande amico, decisero di
rispondergli. Presero un foglio di carta protocollo e
riempirono tutte e quattro le facciate di saluti da parte
di sansalvesi, scrivendo invece dei cognomi i loro
soprannomi. La lettera, essendo Vitale in un collegio di
frati, dopo una frase di ringraziamento per la cartolina
ricevuta, iniziava così: “Tanti saluti da don Cirillo il
preddo” e poi una sfilza di soprannomi.
Quando Vitale tornò dal collegio gli chiesero se avesse
ricevuto la lettera. Vitale, in tono serio, rispose loro
che i frati, prima di consegnargliela, com’era loro
consuetudine, l’avevano aperta e controllata, chiedendogli
spiegazioni. “E tu cosa hai risposto?”, chiesero a Vitale.
«Ho detto loro di scusarli quei miei amici perché erano
dei poveri cretini». Quella lista di antichi soprannomi di
cittadini sansalvesi, scritta da quei due poveri cretini,
grazie alla nostalgia ed all'intraprendenza del piccolo
Vitale, è sopravvissuta al tempo ed è giunta sino a noi.
31 Agosto 2022
Vitale Ciavatta in
collegio a Bari.
Leone Balduzzi nel suo
"Bar Balduzzi".
Da sinistra: do' Riche
Pignatelle (Enrico Iammarino) e Alfiere Másande
(Evangesta), intenti a compilare una schedina. A
destra Leone Balduzzi, mentre separa la "figlia" dalla
matrice di una schedina. La schedina era compostada
tre parti: la "figlia" andava rilasciata al giocatore,
le altre due parti al Totocalcio.
Leone Balduzzii il 2° a
sinistra, ritratto accanto ai bigliardo del suo bar.
Note:
Più o meno nello stesso periodo in cui Leone Balduzzi
aprì il Bar Balduzzi, Biondo Tomeo e Nicola Del Villano
aprirono in Via Roma, dove passava la nazionale S.S.16,
"La trattoria dell'auto", nome suggerito loro
dall'intraprendente Virgilio Cilli, che aveva la pompa
di benzina nello spiazzetto antistante. "La trattoria
dell'auto" assunse il nome di "Bar dell'auto" qualche
anno dopo, quando l'attività commerciale venne rilevata
dal solo Biondo Tomeo, dopo che il suo socio Nicola Del
Villano emigrò in Argentina.
Nello stesso spiazzetto del benzinaio, sempre in quegli
anni, ma cronologicamente dopo il Bar Balduzzi, aprì il
suo bar/affittacamere Emilio Del Villano, chiamato dai
sansalvesi "lu bar de Felicìlle", nome
derivante dal nomignolo della famiglia Del Villano, che
annoverava un antenato di nome Felice, che era
piccolo di statura, chiamato in dialetto sansalvese con
il diminutivo di Felicìlle (piccolo Felice),
come ad esempio Jnnarille, diminutivo di
Gennaro.