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Ogni mondo è paese, ma il mio paese è il mio mondo.
Fernando Sparvieri










Il coro degli angeli ti accolga in Paradiso
Fernando Sparvieri













Il dott. Festa

di Fernando Sparvieri




E’ già trascorso qualche giorno dalla tragica dipartita del dr. Roberto Festa e giornate primaverili, illuminate di sole, non riescono a rischiarare gli animi ed attenuare il dolore che ha colpito l’intera comunità.

Non eravamo grandissimi amici io ed il dott. Festa, se per amicizia intendiamo la frequentazione giornaliera, le stesse passioni ed interessi. Eravamo però ottimi conoscenti, amici nei momenti di incontri casuali, al bar, per strada, in ogni luogo. Proprio due sere prima del tragico incidente, passai con la mia auto dinanzi la sua casa ed Egli era lì fuori. Lo salutai con un colpo di clacson. Egli, forse, al buio, non mi riconobbe neppure, ma rispose con un cenno della mano. Il destino, qualche giorno dopo, volle che io transitassi, qualche minuto dopo l’incidente, proprio nel luogo della tragica fatalità. Questa volta non lo riconobbi io, ma intuii da subito che si trattava di un incidente grave. Vi era un ragazzo che, ancor prima dell’arrivo dei mezzi di soccorso, stava praticandoGli con strenuo impegno il massaggio cardiaco per strapparLo alla fine. Pregai Iddio di salvargli la vita, qualunque persona fosse, ma purtroppo questa mia preghiera non è stata esaudita.

Conobbi il dottor Festa una sera di tanti anni fa alla Farmacia Di Croce. Qualcuno aveva regalato a mia suocera una di quelle prime macchinette elettroniche per misurare la pressione arteriosa, ed in una prova generale familiare di quell’aggeggio, che era una novità, saltò fuori che l’unico che aveva una pressione mostruosa, circa 210 la massima e 110 la minima, ero io . Dietro suggerimento di mia moglie, mi recai alla farmacia Di Croce. Era tardi e trovai ancora la farmacia aperta. Il Dr. Nicola Di Croce, dopo avermi misurato la pressione, mi disse di aspettarlo lì. Dopo alcuni minuti tornò insieme al dottor Festa, che con la sua attrezzatura medica personale, mi controllò la pressione arteriosa, dicendomi: “Amico mio, non spaventarti, ma domani mattina devi andare assolutamente a farti controllare in ospedale”.

Ebbi l’ occasione di frequentare e conoscere meglio il dottor Festa e la signora Rita, sua fida assistente, circa 18 anni fa, quando divenni nonno. Mia figlia, anch’ella medico geriatra, sposata con un medico geriatra , si fidava ciecamente di Lui. Nonostante fosse residente a Montesilvano, quando il bimbo aveva qualche problemino di salute, gli telefonava per un consulto. Tra di loro vi era un’ ottima amicizia. Il dott. Festa, che aveva la mamma anziana a Monteodorisio, spesso la chiamava affinché, quando mia figlia tornava a San Salvo, facesse un salto in quel di Monteodorisio, suo paese natio, proprio a visitare sua madre, alle prese con qualche problema di salute, derivante dalla senilità.

Fu allora che conobbi meglio, molto meglio il dott. Festa. Era persona straordinaria, dotata di una calma serafica, sempre sorridente, con una grande professionalità, arricchita da quella straordinaria virtù, che ogni medico deve e dovrebbe avere per essere definito tale: l’amore per il prossimo. Un giorno mi disse: “Hai chiesto a tua figlia cosa le ho proposto?”. Non sapendo nulla, gli risposi di non esserne al corrente. Mi disse: “Vorrei realizzare, insieme a lei, una casa di riposo e di cura per anziani”. Egli che era pediatra, che aveva dedicato una vita intera, con amore e passione ai bambini, pensava anche ai nonni di quei suoi bimbi, che ancor prima dei farmaci, amava curare con il sorriso, che gli veniva, spontaneo, dal profondo del suo cuore buono, sapendo che il sorriso era la prima medicina per curare le ansie e le paure.

Non vi è foto, apparsa sui social, tra lo sgomento generale vero, autentico, in cui egli non sia ritratto con il suo sorriso, il suo magnifico sorriso, che era specchio della sua anima.

E’ questo il ricordo più bello che ho del dottor Festa: quel suo sorriso e quel suo modo di sentirsi medico, oltre la sua specializzazione.

Chi lo ha conosciuto, oggi lo piange, sinceramente, con un dolore vero, che ha ferito l’anima ed il cuore.

La sua tragica dipartita ha lasciato dentro ognuno di noi, una grande ferita, che il tempo rimarginerà, ma lascerà il segno, indelebile del suo ricordo.

Papa Francesco, qualche tempo addietro, parlò di “Santi della porta accanto”, riferendosi , in questo periodo di pandemia, a sacerdoti, medici, ed altri impegnati in prima persona nell’aiuto verso il prossimo.

Pur non essendo un cattolico fervente, credo che avesse pienamente ragione. Io aggiungo, dal basso del mio pulpito, che da sempre i “Santi sono tra di noi”. A volte, presi dal tran tran della vita, non ce ne accorgiamo, ma molti uomini e donne, in odor di santità, vivono tra noi.

Uno di questi era il dottor Festa, un Santo fra di noi.

Ciao Roberto, il tuo viaggio terreno non è stato vano.

Fernando Sparvieri

29 Maggio 2021









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