Ciao zio Romano
(Dino Romano Cervone)
di Fernando Sparvieri
Come ho già avuto modo di
scrivere in qualche altra circostanza, è sempre difficile
per me parlare di una persona cara, specie se si tratta di
un congiunto che non c’è più, in quanto si corre il
rischio di incappare in una sorta di esaltazione retorica
della Sua persona, esaltandone pregi e virtù.
E Tu, caro Arch. Dino Romano Cervone, eri e sei per me
persona cara, da quando, in quel lontano 1972,
fidanzandomi giovanissimo con la tua unica e prediletta
nipote Vitalia, che poi diverrà mia dolce metà, diventasti
per me, per sempre, zio Romano.
Come mi era già accaduto quando mi lasciò per sempre zio
Mimì (Domenico Napolitano), fratello di mia madre, in cui
esitai molto prima di scrivere un suo ricordo in vita,
anche in questa tragica circostanza, forse perché
coinvolto emotivamente dalla Tua dipartita, ho molto
esitato, ma oggi pomeriggio ho ricevuto un messaggio
wattsapp da parte dell'Ing. Franco Masciulli, Responsabile
LL.PP. - Urbanistica e Manutenzione del Comune di San
Salvo, il quale dopo essere venuto a porgerti l'estremo
saluto in obitorio, non trovandomi, mi ha scritto
letteralmente: "Ciao. Sono stato da Dino Romano. Perchè
non scrivi una frase per Lui?".
Ed all'obitorio è venuto a salutarti anche Michele De
Filippis, ex geometra comunale, tuo allievo e
collaboratore, che con commozione e le lacrime agli occhi,
cosa rara per il suo carattere forte, mi ha letteralmente
decantato le tue virtù umane e professionali, definendoti
suo maestro di vita.
Ed ora eccomi qui, caro zio Romano, a ricordarti, con la
morte nel cuore, sperando di contribuire a lasciare
traccia alle future generazioni del tuo passaggio terreno,
che non è stato vano. Appartenente a quella classe di
primi giovani geometri sansalvesi del dopoguerra, come
Tullio Napolitano e Roberto Cilli, dopo un periodo di
emigrazione a Milano, come accadde per tanti figli della
nostra amata terra, al tuo ritorno hai caratterizzato
un'epoca storica di crescita sociale ed economica della
nostra San Salvo, in cui sei stato protagonista, dapprima
negli anni '60, in qualità di primo, unico e giovanissimo
fac-totum geometra comunale e successivamente, negli anni
dell'industrializzazione e della maturità professionale,
di architetto Responsabile del Servizio LL.PP. e
Manutenzione del Comune di San Salvo, sino alle soglie del
2000.
Il tempo oblia ogni cosa, ma non vi è opera pubblica a San
Salvo, risalente in quel periodo, che non sia passata
sulla tua scrivania. Non vi è progetto di scuola, strada,
fognatura, pubblica illuminazione, parco o giardino, del
capoluogo e della Marina, in cui in qualità di progettista
o meno, non vi sia stata la tua firma ed il tuo parere.
Avevi ereditato dal Tuo amato padre, Domenico Cervone,
Sindaco di San Salvo dal '48 al '56, social-democratico, a
capo di una coalizione social-comunista, il senso del
dovere e del bene collettivo.
Devo anche dire, per onestà intellettuale, che la politica
non sempre Ti ha voluto bene.
Ma oggi, non importa. E' importante, seppure tra mille
difficoltà, che Tu abbia contribuito, facendo la Tua
parte, a mutare con il lavoro, dedizione e
professionalità, il volto di questa cittadina che oggi,
anche grazie al Tuo silenzioso contributo, può fregiarsi
del titolo di "Città".
Ciao zio Romano, così aveva voluto chiamarti da bambino
mamma Carmela, che preferiva questo nome a quello di Dino.
Mi mancheranno la tua saggezza, la tua ironia e le tue
barzellette, di cui eri impareggiabile narratore.
10 Aprile 2024
Fernando