Ciao Signora Antonietta, Madre e Donna straordinaria.
Quanti ricordi bellissimi della mia adolescenza mi legano
a Te.
Eri la moglie di Vito, il grande Vito Tomeo, il Presidente
della U.S. San Salvo che portò, per la prima ed ultima
volta, la nostra squadra di calcio locale in serie D. Un
traguardo irraggiungibile nei sogni di tutti i noi tifosi.
Dietro ogni grande uomo c’è sempre però una grande donna.
E quella Donna eri Tu, cara Antonietta.
Quanto lavoro, quanto sudore, hai versato nella Tua vita
per amore del Tuo Vito e della Tua Gabriella, frutto del
vostro immenso amore.
Mi ricordo di Te, nel fiore della gioventù, infaticabile,
con il tuo fazzolettone bianco sul capo, dentro la cucina
di quel primo ed unico piccolo ristorante sansalvese, che
apriste Tu ed il Tuo Vito, in Via Circonvallazione, oggi
Viale Duca degli Abruzzi, in quel tempo estrema periferia
del paese. Vi sembrava di aver raggiunto un sogno
irrealizzabile. Poi arrivò l’industrializzazione e quel
ristorante divenne troppo piccolo per le nuove esigenze
del paese. Non bastò più.
Realizzaste allora nei primi anni ’70 l’Hotel Gabry, nome
dato in onore dell’ unico grande amore della Vostra Vita:
Gabriella.
Quanti ricordi della mia adolescenza, dentro quei due
ristoranti.
Io ragazzino, insieme ai miei amici Michele De Filippis,
Ivo Balduzzi, Osvaldo Menna e Rino di Cola, musicisti in
erba, eravamo quasi ad ogni matrimonio lì a suonare.
Poi realizzaste l’Hotel Gabrì, lì a due passi, in Via dei
Tigli e stessa musica.
Con il tempo divenni amico intimo del grande chitarrista e
fisarmonicista, nonchè fotografo, Tonino Masciale, ed
insieme a Lui ed Angelo Longhi, batterista, nelle serate
di ricevimento degli sposi, vidi le prime rughe sul Tuo
volto.
Che donna eccezionale che eri. Ogni qualvolta che venivo,
mi affacciavo brevemente in cucina per salutarTi e Tu eri
lì, tra i vapori delle minestre, che Ti ridevano gli
occhi, quando mi vedevi, e sorridevi felice.
Quante mangiate di porchetta e di ogni ben di Dio, nel
Vostro ristorante.
A metà serata, mentre suonavamo, Vito si affacciava
all’uscio della grande sala, e con ampi gesti della mano
ci faceva intendere che la nostra cena era stata servita,
e che era ora di cenare. Vito si sedeva con noi e amante
della musica com’era, gli piaceva trascorrere quel quarto
d’ora di pausa, per Lui e per noi, insieme ai ragazzi che
suonavano, come gli era capitato anche a Lui in gioventù,
quando suonava la fisarmonica.
Tu soltanto non Ti concedevi mai una pausa. Sempre tra i
fornelli, da mattina a sera. Era la Tua vita. Festeggiavi
lì dentro i Tuoi San Vitale, le Tue Pasqua ed i Tuoi
Natale.
Poi arrivò il megahotel Gabri' Park Hotel, un paradiso.
Oggi sei volata anche Tu in Paradiso, carissima
Antonietta, madre immensa, unica ed eccezionale, lasciando
un gran vuoto in chi ti conobbe.
Sono certo che lassù, Dio, abbia avuto più volte la
tentazione di nominarTi prima cuoca nel suo magnifico
Ristorante nell’Eden.
Ma poi ha deciso di non farlo.
Lassù, nel Regno dei Cieli, ha scelto per Te il posto più
importante a cui un'anima buona possa ambire: accanto a
Lui ed ai Santi, nella Sua immensa mensa celeste, un posto
che Ti spetta di diritto.
Addio Antonietta, Madre meravigliosa e Donna
straordinaria.
Fernando Sparvieri.
4 Ottobre 2021.