di Annina Fabrizio
Vitaluccio aveva sentito
parlare bene di Lisandrino, lu fattucchiare, c'era voce
che chiunque aveva un problema di salute, d’amore,
d’affari e tante altre disgrazie si rivolgeva a lui,
perché Lisandrino era capace di risolvere qualunque
problema.
Anche a Vitaluccio era sorto un problema, si era
innamorato di una bella ragazza di nome Nelda, lei era
figlia di una famiglia benestante del suo stesso paese ed
anche lei era fortemente innamorata di Vitaluccio.
Però i genitori di Nelda non avevano piacere all'unione
dei due giovani, perché Vitaluccio era sì un bel giovane,
ma non era di una famiglia dello stesso loro ceto sociale
e non aveva una posizione economica come la loro.
Una volta ci si teneva a che si dovessero sposare solo tra
famiglie dello stesso ceto ed era un onore se un giovane
sposava una ragazza che portava con sé una buona dote
quali terreni, casa ed anche contanti, e lo stesso era per
le ragazze, ci si teneva a che queste sposassero giovani
di buona famiglia ed anche benestanti; infatti la maggior
parte dei matrimoni venivano combinati dai genitori o dai
familiari da parte dei due giovani.
A volte si sposavano pure tra cugini o altri parenti ed
anche se i giovani non erano innamorati, si diceva: “E'
bene che si sposino tra parenti così non guastiamo i
confini”. Si diceva questo poiché molte volte le famiglie
imparentate avevano i terreni confinanti.
Vitaluccio essendo molto innamorato della bella Nelda
pensò di rivolgersi a Lisandrino lu fattucchiare e si era
informato di dove abitava e l’ora in cui rientrava a casa.
Una sera, all’imbrunire, quando non vi era neanche la luna
chiara e le poche luci a petrolio illuminavano pochissimo,
Vitaluccio pensò di nascondersi dietro una casa, sotto un
carretto, voleva aspettare che lu fattucchiare ripassasse
per quel vicoletto per chiedergli di intervenire nella sua
faccenda amorosa e convincere i genitori e la parentela di
Nelda ad accettare la sua richiesta di matrimonio, perché
loro due erano molto innamorati.
Proprio quella sera, aspetta e aspetta, ma Lisandrino non
passava, si fece quasi la mezzanotte quando Vitaluccio
cominciò a sentire dei passi da lontano, i passi si
avvicinavano sempre più e lui iniziò a pensare e ripensare
a come poteva chiedergli di farsi aiutare.
Vitaluccio era anche molto preoccupato per la risposta che
gli avrebbe dato lu fattucchiare, se effettivamente
l’avrebbe potuto aiutare, ma comunque non disperava e
sperava in una buona notizia.
Quando Lisandrino lu fattucchiare arrivò all’angolo,
Vitaluccio, facendosi coraggio, uscì da dietro la casa
dove si era nascosto, dicendo poche parole: “Lisandrino ti
voglio chiedere un piacere”.
Vitaluccio riuscì di dire solo queste poche parole, poichè
la cosa si svolse in maniera molto diversa da quella che
si era immaginato.
Infatti Lisandrino, nel vedere un uomo che sbucava dal
nulla, si spaventò molto, iniziò a tremare come una foglia
e si mise a gridare “Aiuto! Aiuto!”
Nel sentire le forti grida si affacciarono delle persone
alle finestre ed anche queste spaventate dicevano: “Che
cosa è successo! Che cosa è successo!”.
Vitaluccio allora rispondeva: “Non preoccupatevi, non è
successo niente di grave”.
Vitaluccio, quindi, prese le mani a Lisandrino e gli
disse: “Non spaventarti Lisandrino, io sono Vitaluccio e
voglio chiederti di aiutarmi a convincere i genitori di
Nelda, perché noi ci siamo innamorati e ci vogliamo
sposare, ma loro non vogliono perché io non ho la
proprietà che hanno loro”.
Lisandrino solo dopo che riconobbe Vitaluccio, iniziò a
calmarsi piano piano e gli rispose: “Figlio mio, figlio
mio, io non sono capace di fare queste cose, se è destino
te la sposerai" e poi continuò dicendo: “Lo sai che ti
dico figlio mio, io non so fare niente di queste cose, ma
bisogna fare cento mestieri per campare".
Le persone che si erano affacciate alle finestre, capirono
ciò che stava succedendo ed erano arrabbiate perché gli
avevano tolto il sonno e si erano dovute alzare dal letto
col freddo che faceva quella notte.
Prima di chiudere la finestra una signora disse:
“Vitaluccio, sai che ti dico, se è destino te la sposi a
Nelda, se pure lei è contenta e se i genitori non
vogliono, ve ne scappate di casa, così loro sono costretti
a farvi sposare e voi sarete contenti e felici per tut ta
la vita”. Poi continuò dicendo: “ Sai che ti dico, non
credere a questi ciarlatani che non possono fare niente,
che loro lo fanno solo per spellare quattrini alle
persone”.
Il giorno dopo la voce di quello che era successo la notte
prima, si sparse per tutto il paese e le persone
iniziarono a parlarne in piazza, per le case e perfino
all’uscita della messa.
I genitori di Nelda iniziarono a capire che non ci sarebbe
stato verso per distogliere la figlia, così diedero il
consenso a Nelda e Vitaluccio di sposarsi, e dopo circa un
anno si sposarono facendo una bella festa con parenti,
amici e compari.
I due giovani ebbero cinque figli, diedero loro i nomi dei
genitori di lui e dei genitori di lei, all’ultima figlia
diedero il nome di Grazia, volendo ringraziare la Madonna
delle Grazie che concesse loro di avere il consenso di
sposarsi.
I due innamorati hanno vissuto tutti i giorni della loro
vita felici e contenti assieme ai figli, ai nipoti e a
tutti i familiari.
Annina Fabrizio