di Annina Fabrizio
Foto del disegno originale
realizzato da Pierino Fabrizio padre di Annina
Pierino non sapeva se fosse
un buon segno o l’inizio di una catastrofe, ma di sicuro
sapeva che l’apparire della stella cometa indicava ai Re
Magi la strada verso Betlemme, nella capanna dove nacque
Gesù Bambino.
Avvicinandosi il Santo Natale, Pierino, insieme alle
sorelle, era solito preparare, tutti gli anni, un bel
presepe in casa. Mettevano tutti i personaggi: pastori e
animali, ruscelli e luci nella grotta; non doveva mancare
la statuina della Madonna, San Giuseppe, Gesù bambino, il
bue e l’asinello, sopra la grotta mettevano una grande
stella cometa.
La notte di Natale nasceva Gesù Bambino e mettevano il
Bambinello nella mangiatoia. Il giorno dell’Epifania,
invece, avvicinavano alla capanna le statuine dei Re Magi,
Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, che portavano in dono a
Gesù bambino oro, incenso e mirra. Pierino era felicissimo
quando ogni anno doveva preparare il presepe insieme alle
sue sorelle.
In una giornata del mese di luglio del 1910, vi era un
caldo insopportabile. Antonio, il padre di Pierino, andò a
letto ma non riuscì a prendere sonno. Verso le 21:30 si
alzò dal letto e aprì la finestra per respirare un po’
d’aria. Ad un certo punto, alzò gli occhi verso le colline
di Montenero e vide una grande luce rossa a forma di una
stella, con un lungo strascico. Egli rimase molto
sorpreso, poi, ricordandosi, pensò che aveva già sentito
parlare del fatto che ogni tanto avveniva l’apparizione di
una stella cometa.
Antonio senza pensarci due volte chiamò sua moglie:
“Maria…Maria…Maria vieni a vedere, c’è una sorpresa, forse
è apparsa la stella cometa”. Lei subito si alzò e nel
vedere la stella rimase meravigliata.
Pierino, che stava dormendo, sentendo delle voci si
svegliò di scatto e si recò anche lui verso la finestra e
vide come un raggio di sole che illuminava il cielo, il
fiume, le campagne e anche la sua finestra. Nel vedere
quello spettacolo saltò per la gioia e non riusciva a
capire cosa potesse essere accaduto. Pierino era un
ragazzo molto curioso, intelligente e prestava molta
attenzione a tutto ciò che vedeva, allora, prese carta e
penna e cominciò a disegnare quella stella come apparve ai
suoi occhi.
Pierino il giorno dopo incontrandosi con gli amici,
raccontò tutto quello che aveva visto la sera prima, ma i
suoi amici lo derisero poiché non credevano a ciò che lui
raccontava. Giulio gli disse: “Io penso che quello che ci
racconti è stato solo un sogno che hai fatto”. Pierino
rimase mortificato e non parlò più di quella bella
avventura che aveva vissuto.
Alcuni giorni dopo i cugini di Antonio fecero visita alla
famiglia: Domenico, Pasquale, Vincenzo e le loro mogli.
Antonio, un po’ preoccupato, disse: “L’Avete vista? Alcune
sere fa è apparsa una grande stella cometa”. Domenico
rispose: “Si che l’ho vista, ora dobbiamo preoccuparci, io
ho sempre sentito dire da persone anziane, che l’apparire
della stella cometa ha sempre procurato tanta paura tra il
popolo, essa annuncia una catena di sciagure, morti,
sventure, terremoti, guerre, pestilenze e carestie”.
Tutti rimasero sbalorditi e preoccupati nel sentire queste
parole.
Domenico continuò dicendo: “Come dovrò fare? Ho mia moglie
malata e per curarsi ogni anno spendo tanti soldi per le
medicine, altrimenti non ce la fa a vivere”.
Pasquale quasi con le lacrime agli occhi disse: “Come
dovrò fare io?! Quest’anno si deve sposare mia figlia
Angiolina, le ho promesso mille lire per dote, le devo
comperare la camera da letto, il corredo, l’abito da
sposa. Il giorno delle nozze voglio fare una bella festa e
invitare tutti i parenti e gli amici”.
Vincenzo, anche lui preoccupato, esclamò: “Speriamo che
siano solo chiacchiere… altrimenti sono rovinato! Ho
costruito una casetta ... ma non bastandomi i soldi ho
fatto tanti bei debiti. Dopo il raccolto devo restituire i
soldi a compare Nicola, altrimenti ci rovineremo
l’amicizia”.
Intanto passavano i giorni e per fortuna nessuna sciagura
all’orizzonte.
Si avvicinò la mietitura del grano.
Una mattina, il cielo era coperto di grandi nuvole nere e
iniziò un fragoroso temporale con lampi, tuoni e vento.
Questa tempesta buttò tutto il grano a terra e ci fu un
misero raccolto, Antonio non poté neanche dare uno staio
agli artigiani che gli avevano fatto i lavori durante
l’anno.
Pasquale non poté dare mille lire di dote a Angiolina, le
nozze si dovettero celebrare con una bella festa, solo con
parenti più stretti ma gli sposi, comunque, vissero una
vita felici e contenti.
Domenico non fece mancare assistenza alla moglie, tutti i
parenti gli diedero aiuto, ognuno come poté e lei guarì e
aiutò il marito nel suo lavoro.
Vincenzo non riuscì a restituire i soldi al compare
Nicola, ma lui gli disse di non preoccuparsi, capì la
situazione e gli disse di restituire i soldi appena gli
sarebbe stato possibile.
Quell’anno successero tante cose brutte, ma anche tante
cose belle come tutti gli anni.
Pierino ascoltando tutti questi discorsi pensò tristemente
tra sé che quella stella che aveva visto anche se così
bella, non era come quella che ogni anno metteva nella
grotta per illuminare la strada ai Re Magi, per portare i
doni a Gesù Bambino.
Pierino non volle pensare più a quella stella cometa che
porta tante disgrazie ma nel cuor suo rimase sempre il
pensiero per la grande stella cometa che indicava la
strada ai Re Magi per portare oro, incenso e mirra a Gesù
Bambino.
Annina Fabrizio